Il primo cittadino di Acoli Piceno, Ing.Piero Celani, prende posizione sul mantenimento o meno di Piceno Consind (Consorzio per l’Industrializzazione delle Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino), ritenendolo “un errore della politica”. «Chiudiamolo – prosegue Celani – credo proprio che sia giunto il momento: ha perso la sua stessa ragion d’essere a quarant’anni dalla sua costituzione, quando esisteva la Cassa del Mezzogiorno. Piceno Consind è antieconomico come certificato dai suoi debiti. Il nostro domani è fatto di sfide impegnative sul piano industriale e del lavoro che necessitano di risposte nuove, diverse, dinamiche. Su questa linea, sostanzialmente, avevo ritenuto che fosse anche la stessa Regione Marche. Infatti nel corso di alcuni recenti dibattiti pubblici mi era sembrato di capire che i vertici regionali attendessero dei segnali dal territorio per decidere il da farsi». Ma Celani punta il dito anche verso la Regione marche dove, afferma, «hanno altre gatte da pelare, impegnati come sono a placare l’ansia di visibilità, con poltrone di assessore, delle diverse anime del centrosinistra. Ma mentre Ancona latita, il Piceno Consind precipita. A meno che, dal cappello di un prestigiatore, non saltino fuori 5 milioni di euro, o forse 7, per ripianare il debito accumulato per la depurazione, con buona pace del patrimonio dell’ente che ora rischia, concretamente, di saltare in aria. Se seguissimo i suggerimenti del presidente Domenico Re, il ripiano del maxi debito dovrebbe essere a carico della comunità picena e in particolare del sistema produttivo: sullo sfondo, infatti, vi è l’aumento delle tariffe e la creazione di una nuova società, da parte del Consind, alla quale dovrebbe andare la gestione dell’intero sistema acque. I rami secchi e pesantemente passivi andrebbero in altra società della quale farebbe parte anche il creditore che così, senza colpo ferire, diventerebbe proprietario di tutte le infrastrutture. «Eppure – conclude il Sindaco di Ascoli – nonostante le cifre siano lì ad indicare una situazione di sfascio, gli amministratori che  hanno determinato questa incredibile situazione continuano, come se niente fosse, a dare lezione di buon governo indicando anche soluzioni». Infine un invito al Presidente Spacca: “dovrebbe commissariare l’ente per poi scioglierlo: sarebbe una forma di rispetto verso i cittadini e le imprese». (red)

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