SAN BENEDETTO DEL TRONTO Quattro continenti nella mostra fotografica di Raffaella Milandri, “La libertà di essere diversi”, presso la Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto dal 7 al 22 dicembre 2017. La mostra, targata Onu Italia-Unric, è parte della prima edizione di HOMO, Festival dei Diritti, delle Culture e dei Popoli, della Omnibus Omnes Onlus, che è un evento sostenuto dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Dott.ssa Antonella Baiocchi e dal Comune di San Benedetto del Tronto.
Sono 22 le foto, decisamente suggestive e sorprendenti, con i volti di popoli indigeni di Asia, Africa, America e Oceania; dice Raffaella Milandri, scrittrice e fotografa, che è stata accolta in tribù nei più remoti angoli del globo: “Ho scelto volutamente volti di popoli molto diversi, che guardano l’obiettivo con espressione seria. La loro espressione contrariata serve ad esprimere la richiesta di rispetto e giustizia per le loro tradizioni e le loro identità, che la globalizzazione tende a cancellare.
Ed è un appello ai diritti umani e non solo alla salvaguardia di questi popoli meravigliosi, ma anche della identità di tutti noi”. Lo scopo principale del festival è ampliare la conoscenza e la coscienza sociale sulle diverse culture e sulle violazioni dei diritti umani. Il significato profondo di questa manifestazione è che non esiste un NOI e un LORO in fatto di diritti umani: ciò che succede a un popolo, prima o poi rischia di succedere a un altro. Il XXI° secolo ci sta traghettando verso grandi incognite in termini di diritti umani.
Molte delle foto esposte nella mostra sono inedite, e rappresentano primi piani che vanno dai Nativi Americani a Tibetani, a membri di tribù sperdute della Papua Nuova Guinea. L’iniziativa è dedicata ai Boscimani del Kalahari, un popolo che alla fine degli anni ‘90, a fronte della scoperta di diamanti e altre risorse del sottosuolo sulle proprie terre, è stato deportato e discriminato, e che rischia la estinzione. La Omnibus Omnes, lancia una campagna di raccolta fondi e un appello per pc e tablets usati per le scuole dei giovani Boscimani, che cercano di ottenere attraverso tecnologia e educazione scolastica un passaporto per la autonomia e la propria autodeterminazione di popolo. (red)