Offida – Un grave incidente stradale si è verificato ieri mattina in provinciale di Cremona. A perdere la vita è stato l’offidano Roberto Spurio di sessantasei anni che era andato a trovare il figlio universitario in Lombardia.
L’incidente mortale si è verificato poco dopo mezzogiorno sulla strada provinciale 17. All’altezza del comune di Chieve in provincia di Cremona, Roberto Spurio era in sella ad una bicicletta quando in senso contrario gli è piombata addosso un’automobile. L’anziano offidano è finito rovinosamente a terra battendo la testa. Sul posto è arrivata nel giro di pochi minuti un’ambulanza che ha provveduto a trasportare il ciclista offidano nel più vicino ospedale. Purtroppo, però, a seguito delle gravi ferite riportate, Roberto Spurio non ha più ripreso conoscenza e poco dopo il suo cuore ha cessato di battere. La notizia del suo decesso è circolata in paese solamente nella tarda serata di ieri. Roberto Spurio è particolarmente conosciuto nella cittadina. Sposato, con figli, era uno stimato dipendente dell’Enel e dopo il pensionamento aveva deciso di stare più vicino alla famiglia. Era anche un grande appassionato di montagna e non perdeva occasione di poter percorrere chilometri a piedi in altura. Sulle cause dell’incidente mortale stanno indagando gli agenti della polizia stradale che per primi sono accorsi sul luogo della tragedia e hanno effettuato i rilievi. Il magistrato lombardo ha comunque intenzione di aprire un fascicolo. Purtroppo, quel tratto della strada provinciale è stato anche in passato teatro di gravi incidenti stradali alcuni dei quali anche mortali. Alcuni residenti della zona hanno più volte chiesto alle istituzioni di adottare provvedimenti severi come l’installazione di autovelox o deterrenti per rispettare i limiti della velocità che purtroppo pochi automobilisti osservano. La sfortuna ha voluto che proprio in quel momento si trovasse a transitare Roberto Spurio. I funerali del ciclista offidano si svolgeranno solamente quando l’autorità giudiziaria riconsegnerà la salma ai familiari. (Fonte: Corriere Adriatico)