di Alberto Premici |
OFFIDA – punita nel maggio 1557 l’arroganza dei francesi.
Con questa breve nota, voglio ricordare un evento della storia offidana, dimenticato da molti e a taluni sconosciuto. Il contesto storico in cui si svolse è preceduto dalle lotte interne tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini per la supremazia sulla città. Il più noto e cruento fu quello tra le famiglie dei Boldrini (ghibellini) e dei Baroncelli (guelfi). Quest’ultima ebbe come maggiore rappresentante Carlo, dal carattere irruento e particolarmente bellicoso.
Fu nemico acerrimo di Ascoli che sconfisse nel 1498 alleandosi con Fermo. Seguirono diverse traversie fino allo scontro sanguinoso all’interno del Municipio con i Boldrini, proprio in occasione della stipula del trattato che sanciva definitivamente la pace tra le due famiglie. Evidentemente le richieste della controparte furono ritenute provocatorie dal Baroncelli che sterminò gli avversari per poi fuggire. Morì dopo tanti anni a Molfetta.
Successivamente, durante il conflitto che vedeva opposti il papa Paolo IV contro Marcantonio Colonna, la città venne invasa da turbolente truppe francesi, dirette a Fermo. Dapprima gli offidani accolsero con ospitalità gli stranieri; le truppe transalpine però cominciarono a spadroneggiare ed infastidire le donne. Seguirono atti di brutalità e vandalismo che ebbero come epilogo l’incendio di una parte dell’archivio storico, distruggendolo irrimediabilmente.
A questo punto gli offidani insorsero compatti, preparando nei dettagli la vendetta. Chiusero rapidamente ogni via d’uscita dal centro storico, le porte, i varchi ed i sentieri, lasciando come sola via d’uscita la parte sud, delimitata dai calanchi.
Iniziò la caccia ed il massacro dei francesi che, raggruppatisi in un tentativo disperato di fuga, furono trucidati e gettati dalle alte rupi che circondano l’abitato di Offida.
Il turista che si reca in visita alla città, può trovare traccia e ricordo dell’evento nel luogo ritenuto quello dell’epilogo della cruenta battaglia urbana: Vicolo della Vittoria, percorso che da Piazza XX Settembre conduce nel rione S.Michele, così come nel Tempio di Maria della Rocca dove, nella parte destra dell’abside, un protagonista dello scontro incise sul muro «1557, addì 17 Maggio morì accoppati 70 dei francesi».