di Alberto Premici – La “Venuta” è una festa tradizionale, molto sentita in passato, che lentamente sta riacquistando il suo valore e la sua diffusione. Si svolge nei giorni successivi all’Immacolata Concezione, soprattutto nelle Marche ed in alcune zone dell’Umbria.
Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre vengono accesi piccoli o grandi falò nelle piazze o in campagna, per ricordare il momento in cui la Santa Casa di Maria Vergine, fu trasportata da angeli a Loreto, dove proprio il 10 dicembre si celebra la festa della Madonna, per sottrarla agli occupanti della Palestina, in particolare turchi.
Nel maggio del 1291 la Santa Casa fu portata a Tersatto, quartiere di Fiume in Croazia, per poi essere trasferita a Posatora (AN) e, successivamente, nella selva della ‘signora Loreta’, e trovare definitiva collocazione, nel 1296, sul Monte Prodo, sito dove poi sorse l’abitato di Loreto.
Qui fu edificato il Santuario della Santa Casa, meta annuale di decine di migliaia di pellegrini ed uno dei più importanti luoghi di culto mariano del mondo cattolico
Altre teorie però farebbero risalire la “venuta” della Santa Casa, al viaggio via mare che, dalla Palestina, giunse nelle Marche, su iniziativa della nobile famiglia Angeli Comneno. Di certo si sa che le pareti della Santa Casa, dopo numerosi studi storici ed archeologici, sono di origine palestinese e databili ai tempi di Gesù.
Offida ha un particolare legame storico con Loreto. I pezzi di artiglieria anticamente presenti nella fortificazione offidana, realizzata su progetto dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli e commissionata da Papa Innocenzo VIII nel 1492, dopo che la nostra rocca perse di importanza, vennero portate a Loreto per la difesa della Santa Casa, dove sono tuttora conservate.