di Alberto Premici – Sullo svolgimento del carnevale in Offida ci viene data notizia da padre Andrea Rosini, al capitolo 33 di De’ Particolari Guerrieri famosi nativi di Offida, ove narra la vita e le gesta di Baldassarre Baroncelli (Guerriero e Senatore di Roma, 1380 – 1437).
Disse del Baroncelli il Ghirardacci (frate agostiniano e storico del XVI secolo): “Huomo crudelissimo et assai favorito dal papa. Era huomo maligno et superbo et ambitioso, teneva le stanze tutte di finissimi panni di razza (arazzi) adobbati et il pavimento tutto coperto di panni et quando dava udienza voleva che gl’huomini gli parlassero ginocchioni sin tanto che egli gli accennava si levassero in piedi; quando nel pubblico cavalcava, facevasi menar dietro un cavallo carico di funi per ispaventare il popolo et quando parlava sempre minacciava di morte crudelissima, talmente che tutti del fatto suo si tremavano.”
Narra il Rosini: In questo si famoso Eroe l’ombra divenuta comica per opra del Sig.Francesco Franchi, fece il prologo in una commedia recitata in Offida in occasione del Carnevale dell’anno 1634, con accenti musicali, alla presenza dell’Emin.Sig.Card.le Gabrielli Vescovo d’Ascoli, nel quale compendiò le sue meravigliose prodezze.
Un tale monologo introduttivo non appare affatto di contenuto comico-burlesco, bensì un accorato appello alla cittadinanza a vivere in pace ed adoperarsi per la prosperità della loro città.
E’ questo un bel messaggio che ci viene inviato dai nostri antenati che, anche in tempo di carnevale, trovavano l’opportunità in un periodo di lotte intestine, di invitare i cittadini alla concordia e rispetto reciproco.