di Alberto Premici – Secondo uno studio dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, la fine dell’emergenza Covid-19 in Italia, potrebbe avere tempi diversi nelle regioni a seconda dei territori più o meno esposti all’epidemia.

Nelle Marche, ad esempio, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, mentre le prime ad uscire dal contagio sarebbero Basilicata e l’Umbria.

L’Osservatorio è coordinato e diretto dal professor Walter Ricciardi, Ordinario di Igiene all’Università Cattolica.

“In questo momento è quanto mai necessario fornire una valutazione sulla gradualità e l’evoluzione dei contagi – dichiarano i curatori dello studio – al fine di dare il supporto necessario alle importanti scelte politiche dei prossimi giorni”.

“L’Osservatorio ha effettuato una analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi e si basa sui dati messi a disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile dal 24 febbraio al 17 aprile”.

Questa in sintesi la “data minima di assenza di nuovi casi di contagio” per ogni Regione: Piemonte 21 maggio, Valle d’Aosta 13 maggio, Lombardia 28 giugno, Bolzano 26 maggio, Trento 16 maggio, Veneto 21 maggio, Friuli Venezia Giulia 19 maggio, Liguria 14 maggio, Emilia Romagna 29 maggio, Toscana 30 maggio, Umbria 21 aprile, Marche 27 giugno, Lazio 12 maggio, Abruzzo 7 maggio, Molise 26 aprile, Campania 9 maggio, Puglia 7 maggio, Basilicata 21 aprile, Calabria 1 maggio, Sicilia 30 aprile, Sardegna 29 aprile.

In Italia il nuovo coronavirus ha finora provocato quasi 23 mila decessi e circa 172 mila contagi.

Lo studio viene parzialmente contestato dal presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli. “In base alle nostre previsioni si arriva per l’intera regione allo zero alternato dei casi tra il 25 e il 31 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni nazionali”.

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