di Alberto Premici – I dati della pandemia continuano da giorni il loro trend al rialzo, anche se i numeri non sono paragonabili a quelli drammatici dei mesi scorsi. Il Ministero della Salute riporta la situazione monitorata dall’OMS (Fonte: Health Emergency Dashboard). Ieri erano 18.100.204 i casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia con 690.257 morti e 11.926.224 i guariti. In Europa 3.437.236 casi confermati e 214.357 morti.
L’epidemia da Coronavirus è particolarmente grave negli negli Stati dove ha toccato quota 4.713.568 contagi dall’inizio dell’emergenza, con 155.469 vittime. Seguono il Brasile, con 2.750.318 casi, e l’India con 1.855.745. Tra le Nazioni più colpite anche Russia e Sudafrica.
Molto preoccupante in Italia è l’aumento di nuovi focolai. Il Ministero della Salute, nel consueto rapporto settimanale, ne ha censiti ben 730. Nelle Marche il più importante è quello di Montecopiolo in provincia di Pesaro – Urbino.
La situazione in Italia è pesantemente aggravata dai “casi di ritorno”, in particolare di persone provenienti da Romania e Bulgaria, o da quelli riconducibili alla costante immigrazione clandestina e dalle fughe di decine di migranti dai centri di accoglienza.
Nelle Marche è in crescita il numero dei ricoverati ma non si registrano decessi negli ultimi giorni. Anche nel Piceno aumentano i casi accertati tanto da indurre la dirigenza dell’ospedale Mazzoni di Ascoli ad organizzarsi nel caso la situazione dovesse tornare allo stato emergenziale.
Un caso anche a Monteprandone e in Offida, entrambi operai in agricoltura rumeni: “Il Servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’AV5 – dichiara il primo cittadino offidano Luigi Massa – mi ha informato di un caso di positività al Covid-19 nel nostro territorio. Trattasi di cittadino estero rientrato di recente. La persona sta bene, in isolamento domiciliare con i contatti stretti. Sono state attivate dall’ASUR le procedure di tracciamento previste.
La situazione è sotto controllo. Nessun allarmismo quindi – conclude Massa – sono in stretto contatto con il Servizio epidemiologia per gli aggiornamenti del caso. Rimaniamo attenti nel rispettare le indicazioni che conosciamo: indossiamo sempre le mascherine nei luoghi chiusi e all’aperto quando non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale”.