Dall’alcol alle droghe, di ogni tipo, aumenta l’uso di sostanze tra i giovani.
«Si tratta di una vera e propria emergenza sociale – tiene a precisare Francesco Cicchi, presidente della Cooperativa Ama Aquilone – che si ripercuote anche sulle comunità.
Questa tendenza è lo specchio di un malessere sociale che viene espresso da parte dei più giovani con l’assunzione di diverse sostanze: siamo di fronte a dei poliassuntori.
Ed ecco che diventa di fondamentale importanza il supporto delle istituzioni anche nel promuovere attività di prevenzione e informazione soprattutto tra gli adolescenti».
Un fenomeno confermato anche dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2023 (dati raccolti nel 2022) in cui si evince che aumentano i consumi sia nella fascia 18-64 anni sia nella fascia 15-19 anni.
Rispetto al 2021 preoccupa soprattutto l’incremento dei consumi nella fascia giovanile che passa dal 18,7% al 27,9% con un aumento dell’uso di cannabinoidi sintetici e nuove sostanze psicoattive.
Il direttore del Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Ast Ascoli Piceno, dottor Claudio Cacaci sottolinea come «una pubblicità ingannevole incoraggia i giovani ad assumere alcol e sostanze cosiddette “leggere”, ma ricordo che quest’ultime non esistono: tutte le droghe aggrediscono le cellule del cervello con effetti negativi sulla salute psicofisica delle persone».
Del resto la crescente variabilità nel mercato delle sostanze stupefacenti è influenzata dalla disponibilità e dal consumo di nuove sostanze psicoattive, ovvero composti sintetici che, essendo rapidamente manipolabili, sono difficili da rilevare e non sono immediatamente elencati nelle liste delle sostanze vietate dalla legge.
In questi ultimi tempi ne sono state identificate 62, di cui 8 mai viste prima in Europa, e si osserva una crescente diversificazione dei prodotti a base di cannabis. Ne derivano modelli di consumo sempre più complessi, incentivati probabilmente dal fatto che gli utilizzatori possono beneficiare di un’offerta maggiore di sostanze.
«Quello che sta emergendo – prosegue il dottor Cacaci – è l’aumento di consumo di alcol tra le ragazze e i ragazzi in aggiunta alle altre sostanze. A riguardo voglio sottolineare che l’alcol fa sempre male, non esiste una quantità che apporti dei benefici all’organismo».
In questo quadro appare evidente come sinergie interistituzionali siano sempre più centrali al fine di garantire l’efficacia degli interventi di prevenzione e delle attività di contrasto.
Le comunità, del resto, in questo momento, si trovano a gestire nuove situazioni e problematiche, trasversalmente rispetto agli ambiti sanitari, giuridici e sociali. Basti pensare al poliutilizzo di sostanze o alla compresenza in molti casi di dipendenze da sostanze insieme a dipendenze comportamentali.
Infatti oltre all’uso di sostanze, negli ultimi anni, si è assistito all’emergere di ulteriori comportamenti a rischio e potenzialmente additivi, spesso legati a Internet e alle nuove tecnologie.
Il più diffuso tra questi è il gioco d’azzardo che lo scorso anno ha interessato circa la metà degli studenti 15-19enni, a livello nazionale. «Sicuramente le dipendenze digitali tra i più giovani hanno registrato un aumento a causa della pandemia. Diversa è la questione dell’abuso di alcol, un fenomeno che non si è mai arrestato» conclude il dottor Cacaci.
Proprio per questo la Cooperativa Ama Aquilone gestisce progetti che si occupano delle problematiche legate al gioco d’azzardo patologico e, più recentemente, anche alle dipendenze digitali, e rientrano nell’ambito del Piano Regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da GAP e dipendenze digitali, finanziato da Regione Marche, e realizzato e promosso dal Dipartimento di Dipendenze Patologiche dell’Ast Ascoli Piceno.