L'8 agosto del 1956 si verifico' una delle più gravi stragi minerarie del mondo, in cui morirono 262 minatori. E 136 erano italiani. Molti erano del vicino Abruzzo e in particolare delle province di Chieti e Pescara. I belgi non erano più disposti a fare lavori logoranti e pericolosi e si cercò manovalanza all'estero. Il 23 giugno 1946 fu firmato un protocollo che prevedeva l'invio di 50 000 lavoratori italiani in cambio di carbone.
Oltre ai nostri connazionali persero la vita 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 5 francesi, 3 ungheresi, un inglese, un olandese, un russo e un ucraino, per un totale di 262 minatori. La causa del disastro fu un vasto incendio che divampò all’interno di una miniera di carbone di Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio.