L’edizione 2024, dal titolo In cammino con Sergiacomi. Radici, identità e futuro attraverso l’arte, si svolgerà domenica 8 settembre alle ore 18:00 presso il Largo della Musica “Ciro Ciabattoni”, per spostarsi poi ai Laboratori Didattici Museo Aldo Sergiacomi (LaDiMAS) per la visita guidata.

Il tema di quest’anno prende in esame l’arte nel suo essere “esperienza radicata”, un intrico in cui si sedimentano creatività umana, storia di una comunità e orizzonti fatti di speranze e possibilità.

L’opera d’arte, per il suo particolare statuto, è un “presente” che guarda sia al passato che al futuro: il suo essere qui e ora testimonia il nostro esserci stati e la nostra volontà di esserci ancora.

Ecco perché, allora, l’esperienza dell’arte non è una attività umana come le altre, ma richiede i suoi tempi, i suoi spazi e, soprattutto, ha un suo incedere tutto particolare che si incarna nel paesaggio che abita.

Una esperienza che oggi, purtroppo, riusciamo a compiere sempre meno, immersi in una società che ha fatto della velocità e del virtuale i suoi principali vettori di sviluppo.

Arte, territorio e comunità formano un legame essenziale che deve essere riscoperto e che può essere riscoperto mettendosi in cammino, lasciandosi sorprendere dalle testimonianze artistiche (e non) che rappresentano l’anima e l’identità di un territorio.

Se ogni paesaggio può essere immaginato come un testo che uomini e donne hanno scritto nel tempo, ecco allora che camminare significa leggere e comprendere le radici, l’identità e il futuro di una comunità, lì dove la sua storia ha davvero luogo.

Aldo Sergiacomi è stato protagonista dello spazio e del paesaggio che abitava sia grazie alle numerose opere che costellano il Piceno e l’Abruzzo, sia dalla sua volontà di lavorare ad Offida, per gli offidani e con gli offidani.

In quanto “artigiano del bello” – così definito dall’amico e arcivescovo di Loreto mons. Loris Capovilla per la sua instancabile laboriosità – Sergiacomi ha contribuito a plasmare il paesaggio in cui ha vissuto con la propria vita e il proprio lavoro.

John Dewey suggerisce l’immagine di una pietra che rotola da una collina per esemplificare il cammino come esperienza estetica (e quindi educativa), una pietra “che si interessi delle cose che incontra sul suo cammino”.

Una esperienza che è condivisa anche con i più piccoli: conoscere il territorio, vivere l’arte e dare “senso” attraverso l’incontro con le opere di Sergiacomi. La Fondazione vuole continuare a mantenere viva la sua opera con un incontro dedicato al “cammino” come esperienza di fruizione artistica, una modalità che ci mette nelle condizioni di leggere – con i tempi e gli spazi adeguati – quel paesaggio che rappresenta, in ultima analisi, uno specchio capace di ricordarci chi siamo e, soprattutto, cosa potremmo (o non vorremo) essere. Con l’occasione, alla fine dell’incontro sarà possibile visitare una delle opere più iconiche di Sergiacomi, le Merlettaie, nella sua versione del 1975/1977 la quale – dopo essere stata commissionata da un privato del torinese e poi spostata in un castello di Assisi – nel gennaio del 2023 è stata collocata all’interno degli spazi del LaDiMAS.

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