Il vino “Rosso Piceno” ha festeggiato (si fa per dire) il suo compleanno avendo raggiunto la soglia dei 40 anni. Il riconoscimento della Doc “Rosso Piceno”, infatti, è avvenuto con un decreto del Presidente della Repubblica. dell’11 agosto 1968, sostituito da un altro il 22 settembre 1997 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’1 ottobre dello stesso anno. Se non fosse stato per la Vinea che in occasione della rassegna denominata “Di Vino in Vino”, che si è svolta ad Offida dal 5 all’8 settembre scorso, ed il suo Presidente Ido Perozzi che tenne ad evidenziare che: “L’iniziativa in atto, è nobilitata dal compleanno del Rosso Piceno, protagonista assoluto del panorama enologico marchigiano, che quest’anno compie quarant’anni”, la ricorrenza sarebbe passata del tutto inosservata. Nel 1978, dieci anni dopo il riconoscimento della Doc, l’Accademia del Vino de la Marca di Ascoli, in collaborazione con il Comune di Offida, la Provincia e la Camera di Commercio di Ascoli, istituì la “Strada del Rosso Piceno Superiore”, nell’intento di esaltare la genuinità del richiamo ambientale e del turismo enogastronomico della provincia. Due grandi cartelli, con indicata l’area geografica del vino, furono posti all’estremità della “Strada”; uno ad Offida in Via della Repubblica e l’altro a S. Benedetto del Tronto, all’inizio di Via Luciano Manara, che conduce ad Acquaviva Picena.
Oggi, purtroppo, della suddetta strada del vino rimane un ricordo solo nella mente d’alcuni addetti al lavoro, visto che i predetti cartelli, in epoche e per motivi diversi sono stati rimossi. Solo alcuni cartelli direzionali, posti agli incroci, informano che si sta percorrendo la “Strada del Vino Rosso Piceno Superiore”. L’itinerario, facilmente accessibile, anche se la segnaletica è carente, si snoda sulle dolci colline, in una spettacolare visione di verde e d’azzurro, ove la vite domina e caratterizza il paesaggio di Offida, Acquisiva Picena, Monteprandone, fino a S. Benedetto del Tronto ed al mare. Questo percorso fu concepito per incuriosire il turista presentandogli un programma vario in cui si fondono, oltre ai vini ed alla gastronomia, la storia, il folklore, le tradizioni della terra Picena. All’occhio del visitatore, infatti, si presenta un paesaggio collinare suggestivamente segnato dai filari delle viti armoniosamente interrotti da sentieri poderali.
La “Strada del Rosso Piceno Superiore”, però, è rimasta soltanto un tentativo, velleità locale dietro cui non c’è stata l’adeguata struttura organizzativa. I motivi dell’insuccesso, sicuramente molteplici, sembra siano da ascriversi, quasi sicuramente, alla mancata azione di quelle Istituzioni che di norma sono preposte alla realizzazione di queste iniziative. (Fonte: Corriere Adriatico – Autore: Roberto Cestarelli)

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