Il 23, 24 e 25 luglio si terrà ad Ascoli Piceno presso il chiostro del Museo dell’arte ceramica la prima edizione del Festival del Reportage.
L’idea del direttore artistico, Ignacio Maria Coccia, fotografo dell’agenzia Contrasto, è quella di dare senso e valore al genere più nobile del fotogiornalismo: il reportage, per l’appunto.
In un mondo dell’informazione sempre più basato su un consumo rapido dei contenuti, il reportage fatica a trovare il giusto spazio. Malgrado i crescenti limiti, anche di risorse, molti professionisti continuano però a praticarlo convinti che sia lo strumento irrinunciabile per misurare con profondità e ampiezza di sguardo i fenomeni sociali e politici del nostro tempo.
Il Festival del Reportage darà voce a giornalisti, fotografi, videomaker e documentaristi audio che nel corso degli anni hanno lavorato con passione per scongiurare la scomparsa di questo genere di racconto.
Ogni sera, gli ospiti – tutti professionisti con lavori importanti alle spalle e riconoscimenti vari – incontreranno il pubblico nel chiostro del Museo dell’arte ceramica, “portandolo” dentro i loro lavori e i loro viaggi incrociando proiezioni di video, foto, audio e racconto dal vivo. Non una classica presentazione, ma una vera e propria “scenografia” del reportage.
Di seguito, gli ospiti del Festival, con i relativi lavori.
SEZIONE FOTOGRAFIA
La giusta distanza dal caos / Mario Spada
Napoli è rappresentata da molti, ma colta da pochi. Resta l’unico posto al mondo dove non serve il colore per coglierne l’intensità. Un lavoro molto intimo, in bianco e nero, su desideri, empatia, crudeltà e contraddizioni della grande metropoli mediterranea.
Deepland / Roselena Ramistella
Un viaggio personale, a dorso di mulo, lungo i vecchi sentieri dei Nebrodi, delle Madonie e dei Peloritani. Prima dello sviluppo delle moderne strade costituivano il collegamento naturale tra le città e i campi di Sicilia, e dunque gli assi commerciali regionali.
Varco Appennino / Simone Donati
L’Appennino è un pezzo del nostro Paese che rischia di essere ingoiato dalla storia. Un reportage sulla porzione sud della verticale appenninica, che restituisce la giusta dignità ai suoi luoghi e alla sua gente.
The Transhumance / Massimo Di Nonno
Un viaggio al seguito di una famiglia di pastori, durante lo spostamento invernale della sua mandria di mucche dai pascoli della Puglia alle montagne del Molise. Un viaggio di 180 chilometri, lungo gli antichi tratturi, che tiene insieme le generazioni e racconta il rapporto intimo degli uomini con la terra.
The Red Road Project / Carlotta Cardana
Un denso progetto, per parole e immagini, sulla cultura dei nativi americani, per spezzare gli stereotipi con
cui viene il più delle volte raccontata. Le storie di chi si impegna per realizzare qualcosa di positivo per la
propria comunità, mettendo in circolo energia, stimolando resistenza e favorendo resilienza.
Blod / Jacob Balzani Lööv
Un padre svedese e un figlio italo-svedese (l’autore) che imparano a conoscersi, dopo anni di rapporti
intermittenti, viaggiando in Svezia a bordo di una vecchia Volvo. Paesaggi, città, montagne, vita.
SEZIONE AUDIOVIDEO
Partire. Restare. Tornare / Marina Lalović
Al compiere del giro di boa dell’esistenza, metà vissuta nel paese d’origine, la Serbia, metà nel nostro, la
giornalista Rai Marina Lalović è tornata nei Balcani producendo un documentario radio in cinque puntate,
chiedendosi: cosa mi sono lasciata alle spalle, cosa mi sono persa, a cosa ho contribuito in questi vent’anni?
La mia vita nei gulag albanesi / Matteo Tacconi
Rudina Dema è nata in Albania nel 1945. Fino al 1991, l’anno della caduta del comunismo, l’anno in cui
emigrò in Italia, è stata una prigioniera politica del regime di Tirana. Una storia di privazioni, ma anche di
lotta per conservare sempre una speranza.
Palmira, la battaglia per salvare i tesori della Siria / Giorgio Bianchi
Il patrimonio culturale e storico è una delle tante vittime della guerra della Siria. Giorgio Bianchi racconta in
un doc video da 30 minuti la distruzione e la rinascita del famoso sito archeologico di Palmira.
Kinnaur Himalaya / Emanuele Confortin
Tradizioni, spiritualità e identità resistono al tempo, nella regione del Kinnaur, nell’area settentrionale
dell’India. Incombe tuttavia una minaccia: la monocoltura della mela. Un lavoro sugli equilibri fragili di questa
terra lontana.
Il Festival del Reportage, parallelamente a questi eventi, promuove anche workshop e letture portfolio
fotografiche.
Per l’intero programma si rimanda al sito web: www.festivaldelreportage.it
Per maggiori info: stampa@festivaldelreportage.it