Cucina milanese e vini che raccontano il territorio piceno, stretto tra i Monti Sibillini e il mare Adriatico. Un’area vocata alla viticoltura, dove coesistono 4 denominazioni e grandi espressioni di vitigni autoctoni. Il Rosso Piceno Doc è il festeggiato: 50 candeline da spegnere a Milano, durante la cena evento del 21 febbraio.
Rosso Piceno Doc. La storia della denominazione
1968-2018. Cinquanta candeline per il Rossocon la R maiuscola delle Marche, il Piceno Doc. Cinquant’anni di storia per la denominazione che interessa ben 4 province marchigiane: Ascoli Piceno, Macerata, Ancona e Fermo. Dal 2002, il Consorzio di Tutela dei Vini Piceni ne valorizza prodotti e produttori, nell’ambito di un presidio che racconta e protegge la vitivinicoltura del territorio marchigiano compreso tra i Monti Sibillini e il mare Adriatico: 44 soci consorziati per 4 denominazioni – Offida Docg, Rosso Piceno Doc, Falerio Doc e Terre di Offida Doc – produzioni particolarmente legate al concetto di terroir e identità autoctona. La Doc Rosso Piceno, nello specifico, individua un vino rosso proposto anche nelle versioni Superiore e Novello, che ha come composizione varietale le uve montepulciano (in una percentuale dal 35% all’85%) cui si somma il sangiovese, da un minimo del 15% a un massimo del 50%, mentre a saldo possono concorrere fino a un massimo del 15% le uve di altri vitigni autorizzati. Giorgio Savini è il Presidente del Consorzio; suo papà, Onorato era tra quei viticoltori che nel 1968 decisero fosse arrivato il momento di regolare la produzione con un disciplinare, darsi delle regole. Solo all’epoca cominciò a farsi strada la consapevolezza di quali grande potenzialità potesse offrire il territorio: l’unica via percorribile era quella di legare il vino alla specificità del territorio. Lavorare sulla qualità e sull’identità.
La Doc oggi. Il 50° anniversario
Intuizione provvidenziale: con quasi 55mila ettolitri di vino certificato, oggi, il Rosso Piceno rappresenta la seconda DOC regionale dopo il Verdicchio. Le bottiglie prodotte sono circa 4 milioni. E la grande qualità della denominazione risiede nella sua versatilità: si va dal rosso beverino e di facile approccio a vini più importanti e strutturati. Chiavi strategiche per aprire le porte dei mercati esteri. C’è tanto da festeggiare, dunque, e il 2018 sarà l’anno delle celebrazioni condivise con tutti gli estimatori del Rosso Piceno: un programma di appuntamenti che vedrà il Consorzio protagonista alle più importanti fiere vinicole nazionali e internazionali, oltre che nel corso della manifestazioni gastronomiche regionali. Sul territorio piceno, inoltre, prenderà vita anche un tour tra 50 ristoranti che ospiteranno a turno cene in abbinamento con il Rosso Piceno.
I 50 anni di Rosso Piceno. La cena evento a Milano
Già tra qualche settimana, il 21 febbraio, un appuntamento da segnare in agenda, in collaborazione con Gambero Rosso. Sarà l’Osteria del Treno di Milano a ospitare la cena evento 50 anni di Rosso Piceno, un’occasione per degustare non solo le migliori espressioni di Rosso Piceno (in abbinamento durante la cena), ma pure le diverse espressioni dei vitigni autoctoni bianchi del territorio – Passerina e Pecorino – proposti in versione ferma e spumantizzata durante l’aperitivo di benvenuto, dalle 19 alle 20.30. A seguire, la cena di 4 portate ideata dalla cucina dell’Osteria, servita nella suggestiva sala Liberty del ristorante. Si prenota direttamente ai recapiti del ristorante.
50 anni di Rosso Piceno – Milano – Osteria del Treno, via San Gregorio, 46 – 026700479 –info@osteriadeltreno.it
I 50 anni del Rosso Piceno. Menu ed etichette in degustazione
(Fonte: Gambero Rosso)