UNIONE DEI COMUNI DELLA VALLATA – Il presidente dell’Unione dei Comuni della Vallata, Andrea Cardilli, interviene sulla gestione scolastica ascolana dopo aver appreso che nell’aula dove si è verificato il picco dei contagi in un’aula in cui mancherebbe anche quel minimo di areazione, vista la totale assenza di finestre o, in sostituzione, di una macchina di ricambio dell’aria.
“Ciò avrebbe comportato un aumento dei contagi – dichiara Cardilli – e dei genitori hanno protestato per questo anche con la preside Nadia Latini e tutto si sta svolgendo nel totale silenzio dell’Amministrazione comunale ascolana e della Provincia. Come conseguenza, molti studenti sono a casa e seguono la didattica a distanza. Cosi come gli studenti disabili dell’Unione dei Comuni, a cui noi amministratori comunali garantiamo come sempre un’assistenza domiciliare. Vorrei però precisare che i presidi sarebbero obbligati a fare sì che le lezioni per i disabili fossero in presenza, anche quando per tutti gli altri studenti fosse invece prevista la Dad”.
Il Ministero ha infatti trasmesso ai Dirigenti scolastici una nota in cui, riferendosi al Dpcm del 24 ottobre, si ribadisce che vanno applicate puntualmente le indicazioni contenute nel decreto del Miur del 7 agosto 2020, che garantisce agli alunni con disabilità, Dsa e Bes la frequenza in presenza.
“Per il benessere dei disabili – ribadisce Cardilli – è necessario che questi escano e facciano la routine di tutti i giorni, andando a scuola: lo stare sempre in casa provoca loro delle sofferenze. Per loro devono essere garantite lezioni in presenza con il sostegno”.
Inoltre, in conclusione, il Presidente dell’Unione promette di verificare la situazione e, nel caso, di valutare un esposto alla Procura della Repubblica, perché l’addetto alla sicurezza e la preside erano obbligati a garantire sia il distanziamento sia un minimo di ricambio dell’aria garantito almeno dall’apertura delle finestre.
“La cosa peggiore è che inizialmente hanno tutti puntato il dito contro i nostri figli – scrive una madre su Facebook – inventando cene e uscite di gruppo, dicendo che non portavano la mascherina e che erano degli incoscienti. Hanno anche dato la colpa ai trasporti, ma nelle altre classi non c’è stato un numero così evidente di contagi, eppure tutti prendono lo stesso pullman”.