Il fascino inquieto dell’utopia conquista il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno

ASCOLI PICENO, 19 GENNAIO 2019 – Inaugurata ieri la terza edizione di Cinesophia dal tema “Utopia e Distopia”.

Il festival sulla “popsophia del cinema” organizzato dall’associazione culturale Popsophia, ha affollato il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno fino a notte inoltrata, fino a esaurimento delle poltrone.

Come da programma, la prima giornata ha presentato il fascino inquieto dei modelli utopici, degli ideali non raggiungibili: il Sindaco Guido Castelli ha aperto il pomeriggio lanciando provocazioni che hanno suscitato un dibattito accolto da tutti gli ospiti in merito allo spaesamento generato dell’assoluta perfezione utopica: il politicamente corretto diviene la più contemporanea forma di utopia, limitando la libertà di espressione e di pensiero sui temi più scottanti dell’attualità politica e sociale.

A celebrare la terza apertura dei portoni del teatro ascolano per il festival del contemporaneo, il ricordo del sociologo Ivo Germano dedicato a Stan Lee, il leggendario scrittore, editore e produttore cinematografico, padre di tutti i supereroi, scomparso lo scorso novembre.

Un vero e proprio rivoluzionario ideologico di quell’utopia leggendaria che ha aleggiato nelle menti dei divoratori di fumetti fino agli anni Quaranta: l’uomo in grado di ribaltare l’ideale del super eroe classico fisicamente perfetto e irraggiungibile in forza e valore, sostituendogli dei modelli da imitare molto più simili ai loro stessi seguaci lettori: uomini inadeguati fisicamente, socialmente ed emotivamente che hanno impiegato ogni influenza benevola sul mondo per affermare la propria individualità.

A seguire per la rassegna Philofiction “La responsabilità del (super) eroe, da Spiderman a Daredevil” condotta dal filosofo e scrittore Salvatore Patriarca, un’analisi della super-identità che sottende alle straordinarie abilità sovrumane degli iconici personaggi portati alla ribalta dalle strisce a fumetti, dalle serie televisive e dai film.

I grandi omaggi non si sono conclusi sul nome di Lee, centrale nel pomeriggio è stata la Lectio Pop di Angela Azzaro, caporedattrice de’ “Il Dubbio”, incentrata su Bernardo Bertolucci; ultimo grande maestro del Novecento cinematografico la cui scomparsa ha determinato la chiusura di un vero e proprio “secolo del cinema” e di un pagina socialmente e culturalmente identitaria della storia nazionale.

In serata, il Philoshow “La fantastica utopia, da Biancaneve a Frozen”: lo spettacolo filosofico musicale, ideato e condotto dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli insieme al filosofo e divulgatore Riccardo Dal Ferro: sul palcoscenico, le prove tangibili che la casa di produzione statunitense da sempre insegna moltissimo all’uomo della propria contemporaneità: da “Tutti quanti voglion fare il jazz” a “Supercalifragilistichespiralidoso!” l’incantesimo ha incontrato l’ideale etico dell’utopia, grazie al tacito accordo tra autore e fruitore sancito dalla sospensione dell’incredulità.

Un vero e proprio ribaltamento filosofico avverrà, invece, questo pomeriggio e stasera: sempre al teatro Ventidio Basso la farà da padrone l’immaginazione di un futuro indesiderabile nella sua degenerazione apocalittica. Apriranno l’analisi dell’universo distopico Tommaso Ariemma con l’appuntamento “L’alba delle macchine viventi, da Blade Runner a Black Mirror”e Alessandro Alfieri in “Il 1984 non sarà come “1984”, videodistopie”; il primo sarà l’esplorazione dei luoghi cinematografici che hanno ospitato le visioni dei futuri più spaventosi segnalando e al tempo stesso esorcizzando i pericoli percepiti dalla società attuale: un focus, in particolare, verterà sul film interattivo Black Mirror: Bandersnatch, a pochi giorni dalla sua uscita su Netflix.

Il secondo, annovererà videoclip, pubblicità e cortometraggi realizzati dai grandi cineasti che nel corso degli anni hanno utilizzato il linguaggio distopico conferendo un ruolo fondamentale alle colonne sonorein abbinamento al tema.

Con la Lectio Pop “Filosofia alla fine del mondo, pensare con la saga The Terminator” lo scrittore e filosofo Simone Regazzoni rivelerà qual è il pensiero alla base dell’immaginazione di un futuro in cui le macchine hanno dichiarato guerra all’umanità, sterminando il genere umano non in un tempo prossimo ma nel suo stesso presente.

Il Philoshow che chiuderà la terza edizione di Cinesophia prende il titolo “Fuga dalla libertà, incubi distopici da Metropolis a Il racconto dell’ancella” e vedrà Lucrezia Ercoli al fianco di Adriano Fabris, professore di filosofia morale all’Università di Pisa . Insieme, i filosofi traghetteranno il pubblico verso il limite estremo delle tendenze sociali, politiche e tecnologiche che compongono lo scenario della cinematografia distopica contemporanea.

Gli incontri hanno valore di aggiornamento per gli insegnanti e di credito formativo per gli studenti.

L’ingresso è libero e gratuito.
Per maggiori informazioni www.popsophia.it

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