di Alberto Premici – Si è aperta ieri a Glasgow, presieduta dal Regno Unito e Italia, la COP26, 26a Conferenza delle Parti sul Cambiamento Climatico, rinviata lo scorso anno a causa della pandemia. La Conferenza include anche il 16° Meeting delle Parti del Protocollo di Kyoto (CMP16) e il 3° Meeting delle Parti dell’Accordo di Parigi (CMA3).
I leader mondiali chiuderanno oggi il loro vertice di due giorni e secondo fonti britanniche, dovrebbe essere sottoscritta una dichiarazione congiunta nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030, stanziando 19,2 miliardi di dollari.
“L’iniziativa della Cop26 è molto molto importante – ha dichiarato il premier Mario Draghi – traccia il percorso che dovremo intraprendere tutti insieme per dare risposta al problema che non possiamo risolvere da soli. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine”.
Il ‘tutti insieme’ del premier italiano, stride con quanto si apprende riguardo l’attuale strategia industriale della Cina, che si appresta ad aumentare ulteriormente la produzione giornaliera di carbone di oltre un milione di tonnellate.
La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc), il massimo organo cinese impegnato nella pianificazione economica, ha reso noto che la produzione media giornaliera di carbone è salita a oltre 11,5 milioni di tonnellate dalla metà di ottobre, con un aumento di 1,1 milioni di tonnellate rispetto alla fine di settembre.
La Cina è il paese con la più alta percentuale di emissioni di CO2, ed utilizza il carbone per oltre il 60% della propria produzione industriale. Nonostante sia parere comune che il riscaldamento globale stia raggiungendo il punto di non ritorno, la posizione di Pechino, insieme a quella di Russia ed India, sembra allontanare le finalità della comunità internazionale, di contenere al di sotto di 1,5° C il riscaldamento del pianeta nei prossimi decenni.
Cina | tonnellate C02 emesse 9.838.754.028,00 | Asia |
Stati Uniti | 5.269.529.513,00 | America |
India | 2.466.765.373,00 | Asia |
Russia | 1.692.794.839,00 | Europa |
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’ultima valutazione dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale), nel 2019 le emissioni di gas serra sono diminuite del 19% rispetto al 1990 (il 2,4% rispetto al 2018), passando da 519 a 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.