di Alberto Premici – Città, paesi, borghi e frazioni deserte, strade pressoché vuote e un silenzio surreale. Questa l’atmosfera nei nostri territori, dopo l’ulteriore decreto governativo. Il provvedimento, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus, prevede la sospensione di ulteriori categorie di servizi e attività commerciali, a eccezione di quelle che prevedono la vendita di generi alimentari e di prima necessità, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. In questi esercizi deve comunque essere garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Per le attività produttive e professionali che devono continuare a garantire la propria attività, il decreto prevede ulteriori raccomandazioni.
La Protezione Civile ha comunicato quelli che sono i dati ufficiali, riferiti all’11 marzo 2020. Sul territorio nazionale, al momento 10.590 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 12.462 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 5.763 in Lombardia, 1588 in Emilia-Romagna, 940 in Veneto, 480 in Piemonte, 461 nelle Marche, 314 in Toscana, 181 in Liguria, 149 in Campania, 125 nel Lazio, 110 in Friuli Venezia Giulia, 71 in Puglia, 74 nella Provincia autonoma di Trento, 75 nella Provincia autonoma di Bolzano, 81 in Sicilia, 44 in Umbria, 37 in Abruzzo, 37 in Sardegna, 19 in Valle d’Aosta, 17 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata.
Sono 1045 le persone guarite. I deceduti sono 827, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
Nelle Marche non si arresta la progressione del contagio. Il Gores ha comunicato che i tamponi positivi rilevati nelle ultime analisi di laboratorio della Sod Virologia sono 113 su 251 testati.
Intanto dal fronte della ricerca, trapelano le prime notizie confortanti. Come quella sulla Tocilizuma, che potrebbe sembrare il nome di un re azteco, ma in realtà è un farmaco, impiegato nella cura dell’artrite. In via sperimentale sta dando qualche speranza anche nella cura dei contagiati. È già stato somministrato a pazienti di Napoli, Milano, Bergamo e Fano, con buoni risultati. Incrociamo le dita con infinita gratitudine per tutti gli operatori sanitari e ricercatori, che in queste terribili giornate sono impegnati oltre ogni limite.
Si riportano infine i riferimenti utili:
MODULO autodichiarazione per transito fuori dal comune di residenza
Ordinanza Regione Marche del 10 marzo 2020
Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 11 marzo 2020
Misure prevenzione igienico-sanitarie.pdf
10 indicazioni principali anti coronavirus