di Alberto Premici – Il 18 marzo è la data scelta per celebrare la giornata nazionale delle vittime del Covid.
Esattamente quattro anni fa infatti sfilavano, nelle strade deserte di Bergamo, i camion dell’esercito, con sopra le bare delle prime vittime della pandemia.
Erano i tanti corpi che non poterono essere gestiti con procedure ordinarie, vista l’eccezionalità dell’evento che, solo in Italia, ha provocato quasi 200.000 vittime.
Bergamo e Brescia furono le prime province colpite dal virus che poi dilagò in tutta la penisola. Oggi si è svolta una cerimonia alla presenza del commissario europeo Paolo Gentiloni e del presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, a ricordo di una tragedia che ha segnato per sempre ogni italiano.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Una pagina dolorosa della storia recente del nostro Paese e del mondo intero, la crisi è suonata terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità e di come solo una risposta coordinata a livello globale sia stata in grado di farvi fronte, con l’accelerazione nella messa in opera delle più recenti scoperte della ricerca in cui protagonista è stata l’Unione europea. La memoria collettiva ne è uscita segnata ed è giusto, tuttavia, ricordare come lo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni ad ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile, abbia consentito di arginare un nemico intangibile all’insegna di una rinascita globale. In questa Giornata la Repubblica commemora le vittime dell’epidemia e rinnova sentimenti di profondo cordoglio a tutti i familiari”.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “La pandemia ha segnato la nostra storia recente, ha sconvolto le nostre vite, ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire. E lo ha fatto con umanità, solidarietà, unità e abnegazione. Questa è l’eredità più preziosa di quella crisi, che dobbiamo saper ricordare e che ci può insegnare ancora molto. Più di quattro anni fa la crisi sanitaria si è abbattuta sul mondo e la nostra Nazione ha pagato un prezzo particolarmente alto. Oggi onoriamo la memoria dei nostri connazionali che non ci sono più e ci stringiamo alle loro famiglie e ai loro cari. Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta”.