Il Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe, oltre all’esodo giuliano dalmata, compiuti per eliminare gli oppositori politici e i cittadini italiani che si opponevano (o avrebbero potuto opporsi) alle politiche del Partito Comunista di Jugoslavia di Tito.
Per decenni gli eventi tragici delle foibe e i fatti che hanno portato al loro verificarsi sono stati taciuti. Poi, negli anni Novanta, il ricordo ha finalmente iniziato a prevalere sui silenzi e sulle manovre politiche.
Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale
Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervenendo alla Camera: “È un dovere onorare le vittime delle foibe, una delle pagine più buie e orribili della storia, e il Giorno del Ricordo ci interroga non solo sulle cause della tragedia, ma anche su quelle che la tennero nascosta”.
Diverse le celebrazioni commemorative previste in tutt’Italia e nel Piceno. Ad Ascoli, presso Largo Martiri delle Foibe nel quartiere di Monticelli, alle ore 8:30 ci sarà la deposizione della corona. Seguiranno incontri istituzionali e dibattiti presso la Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, alla presenza del sindaco Marco Fioravanti e l’Assessore alla pubblica istruzione, Donatella Ferretti. A Fermo, presso lo stadio Recchioni, solenne Fiaccolata alle ore 21,00.
Il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Sergio Loggi: “Ricordare la tragedia delle Foibe costituisce esercizio di democrazia e monito verso ogni forma di totalitarismo e ideologia che discrimina le minoranze e opprime i cittadini negando i diritti essenziali della persona. Come più volte sottolineato dal Presidente Mattarella: “Il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”. Ecco allora che la memoria della dolorosa vicenda delle vittime trucidate o costrette all’esodo deve rafforzare l’impegno di ognuno a contribuire ad un’autentica coesistenza pacifica tra i popoli all’insegna degli ideali del pluralismo, della democrazia e della libertà.
Il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: “«Ricordiamo le vittime e i massacri delle Foibe e l’esodo istriano giuliano dalmata. Una pagina drammatica della nostra storia per troppo tempo negata e taciuta. Concorriamo alla costruzione di una memoria condivisa che sia alla base di una riconciliazione senza ideologie e senza bandiere, affinché mai più accadano violenze nei confronti del genere umano».
Su Rai 1 alle 10.55 il Tg1 trasmetterà dal Quirinale la celebrazione del Giorno del ricordo alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.