di Alberto Premici – Il tanto discusso ma altrettanto apprezzato Superbonus 110%, per la complessità operativa su cui si articola, necessita certamente di una radicale semplificazione.
Sono quasi 7000 i quesiti in merito trasmessi all’Agenzia delle Entrate, su come operare correttamente ed usufruire di tale importante agevolazione, cardine del decreto rilancio.
Recentemente poi condomini, tecnici, imprese ed artigiani, per mezzo delle loro rispettive categorie, hanno sollecitato il Governo per prorogare la scadenza del Superbonus, almeno al 2023, per poter programmare investimenti, in alcuni casi decisamente complessi.
Nella bozza del D,L. che sta circolando (articolo 2 della bozza del decreto legge con disposizioni urgenti in materia di transizione ecologica, previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), noto anche come “Recovery Plan”), è prevista la proroga del Superbonus dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2023 e lo slittamento dei termini per i condomìni che abbiano terminato il 60% dell’intervento complessivo e gli Istituti autonomi case popolari, che passerebbero rispettivamente al 30 giugno 2024 e al 31 dicembre 2025.
La bozza prevede l’estensione delle agevolazioni anche agli interventi effettuati su immobili con classe catastale D/2, in cui sono contemplati anche gli alberghi e le pensioni ed affronta il problema dello “stato legittimo” dell’immobile, consentendolo alla singola unità abitativa.
Pertanto, eventuali irregolarità commesse dai singoli, non pregiudicheranno, secondo la bozza, la possibilità per il condominio di ottenere il Superbonus.
Anche gli immobili con pratiche di condono ancora da definire, potrebbero accedere ai benefici del provvedimento, previa asseverazione a firma di tecnico abilitato, che ne dichiari la regolarità ai fini dell’ottenimento della sanatoria e la conseguente concessione.
Altra novità contenuta nella bozza è la proposta di considerare opere di manutenzione ordinaria, gli interventi realizzati senza modifica delle facciate e delle coperture, realizzabili in regime di attività libera e quindi con procedure decisamente semplificate, come il cappotto termico.
Non resta che attendere il testo definitivo ed un auspicabile disciplinare operativo tecnico-fiscale, per poter finalmente mettere a regime il Superbonus, senza i dubbi e le incertezze che fin qui ne hanno rallentato e non poco una diffusa utilizzazione.