di Alberto Premici / Si conclude l’esilio della regina Elena di Savoia, le cui spoglie sono state traslate dal cimitero francese di Montpellier, a quello italiano del Santuario di Vicoforte, nei pressi di Mondovì (Cuneo). Il trasferimento dal sud della Francia, dove la regina morì nel 1952 a 79 anni e venne sepolta, per sua volontà, in una tomba comune, è avvenuto senza clamori mediatici ma grazie anche all’interessamento del Presidente Mattarella. Le sue spoglie si trovano nella Cappella di San Bernardo, che ha il primato di avere la cupola con sezione orizzontale ellittica più grande al mondo. Sono mancati i dovuti onori ad una sovrana che non ha avuto colpe dirette su quanto avvenuto nel ventennio. Elena si tenne sempre lontana dalle questioni politiche e concentrò il suo impegno in numerose iniziative caritatevoli e assistenziali, che le assicurarono vasta simpatia e popolarità. Tuttavia una giovane Costituzione, forse da aggiornare, la costrinse insieme a tutti i Savoia ad un discutibile esilio. Il ripristino della dignità della nostra casa reale, sarà forse compiuto quando anche alla Regina Elena, “l’angelo del terremoto di Messina”, “infaticabile crocerossina della Grande Guerra”, e a tutti i Savoia in esilio, sarà concesso di riposare nel Pantheon di Roma.
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