Pat MartinoTorna il jazz del Bitches Brew al Serpente Aureo di Offida. E torna in grande stile con un nome che da solo fa intendere la portata dell’evento: Pat Martino. Il chitarrista americano, con più di quarant’anni di carriera alle spalle, è uno dei maggiori riferimenti del mondo della chitarra jazz, assieme a John Scofield e pochi altri. E ieri sera, accompagnato dal suo quartetto, ha solcato il palco del bellissimo teatro offidano regalando agli spettatori presenti (non il tutto esaurito purtroppo, calcolando anche la ridotta capienza del teatro, un peccato…) uno spettacolo di rara raffinatezza e di grande esperienza. Pat Martino, con la sua Gibson nera in spalla, ha suonato per circa un’ora e mezza incluso un bis, proponendo brani dal suo repertorio più recente nonché da quello più datato, come “Impressions”, fino a regalare un pezzo di Wes Montgomery, dopo aver spiegato di aver iniziato ad ascoltare musica jazz all’età di dodici anni, e di e di aver iniziato con i dischi dei Montgomery Brothers, che lo hanno sicuramente spinto ad amarla. Insieme a Gregory Ryan al contrabbasso, Scott Allan RObinson alla batteria e a Rick Germanson al pianoforte, Pat Martino ha suonato creando atmosfere intriganti, romantiche e più accese, tra un assolo e un tema, tra sequenze di accordi e alti momenti corali. Gran bella serata quella di ieri al Bitches Brew, ulteriore conferma della qualità degli artisti, ma ormai è quasi inutile ripeterlo. E ora il percorso PaeSaggi Sonori continua il sei marzo al teatro dell’Arancio di Grottammare con Randy Brecker. (Fonte. Il Quotidiano.it – Autore: Andrea Castelli)
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