di Alberto Premici – Offida.info torna ad occuparsi di quella che certamente sarebbe un’infrastruttura strategica per il Piceno, le Marche, l’Abruzzo e non solo: completare il collegamento su strada ferrata tra Tirreno e Adriatico, passando per il reatino e la zona montana del Piceno.
Un intervento atteso da anni da tanti cittadini del centro Italia ed allo studio in Senato. Ancora oggi attraversare il paese seguendo una linea trasversale appare infatti un miraggio.
Su questa situazione si richiama il comunicato della sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno, che qui di seguito riportiamo.
“Come volevasi dimostrare – si legge nella nota firmata dal Presidente della sezione “William Scalabroni”, il Prof. Gaetano Rinaldi – non viene compresa tra le opere di cui si ritiene fondamentale la realizzazione la cosiddetta Ferrovia dei Due Mari, che consentirebbe di far uscire dall’isolamento la parte sud delle Marche, la zona montana del Piceno ed quella del Centro Italia sino alla piana reatina, luoghi dove con più forza si è abbattuta la violenza degli eventi sismici.
Eppure si tratterebbe di realizzare solo 80 chilometri di strada ferrata per unire Ascoli ad Androdoco permettendo con questo piccolo intervento di collegare la costa adriatica a Roma e al Tirreno, consentendo in pari tempo un accesso ecocompatibile ai due Parchi Nazionali del Monti del Laga e del Gran Sasso e dei Monti Sibillini e la creazione di un meraviglioso itinerario comprendente tutte le città d’arte del centro Italia da Ascoli a Sulmona, a L’Aquila, a Rieti, a Foligno, a Perugia, ad Arezzo sino a Firenze e Roma. Tenendo conto del rilevante volume di traffico, si è ritenuto, invece e opportunamente, proporre la realizzazione di una linea ad alta velocità tra Ancona e Roma e tra Pescara e Roma.”
Per la Ferrovia dei Due Mari non ci sarebbe bisogno della costruzione di una linea di alta velocità ma sarebbe sufficiente utilizzare una velocità normale o bassa per consentire di raggiungere la capitale partendo dalla costa di San Benedetto del Tronto.
“Va rilevato, peraltro – prosegue Rinaldi – che per la Ferrovia dei Due Mari non ci sarebbe bisogno di realizzare l’alta velocità. Infatti anche con una velocità normale o addirittura bassa sarebbe possibile impiegare, se dovesse essere realizzata, come sembra sia stato programmato, la linea ferroviaria diretta Rieti-Passo Corese-Roma, non più di un’ ora e 45-50 minuti per raggiungere la capitale partendo da San Benedetto del Tronto. D’altra parte il limitato tempo di percorrenza è spiegabile. Infatti gli antichi Romani che, oltre ad essere dei grandi guerrieri e legislatori, erano anche dei provetti ingegneri e costruttori di strade avevano compreso già 2000 anni or sono che il collegamento più breve e veloce tra il Terreno e l’Adriatico poteva essere assicurato solo dalla realizzazione della Consolare Salaria, proprio il tracciato contiguo a quello ipotizzato per la Ferrovia dei Due Mari. Purtroppo malauguratamente gli antichi Romani sono scomparsi e quindi non possono provvedere a realizzare questo fondamentale collegamento ferroviario, che tra l’altro consentirebbe a buona parte dei residenti della area sud delle Marche e a quelli della’area nord dell’Abruzzo di raggiungere la capitale, il Tirreno e gli aeroporti capitolini in un tempo minore fruendo di questa linea in luogo di quello impiegato utilizzando l’alta velocità Pescara- Roma o Ancona- Roma.”