I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 29 e il 30 luglio 2016. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta.
Il monitoraggio prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Nel sud Marche sono stati giudicati fortemente inquinati entrambi i punti campionati in provincia di Ascoli Piceno: alla foce del torrente Albula a San Benedetto del Tronto e alla foce del torrente Tesino a Grottammare. Legambiente lamenta una scarsa informazione ai bagnanti: ancora troppo pochi i cartelli, obbligatori per legge, di divieto di balneazione e sulla qualità delle acque.
La minaccia della mancata depurazione pesa come un macigno sulle Marche: su dodici punti monitorati da Goletta Verde ben nove, il 75%, presentavano cariche batteriche elevate con valori almeno del doppio rispetto ai limiti imposti dalla legge, con un giudizio di fortemente inquinati. Nel mirino ci sono sempre foci di fiumi, fossi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Da Legambiente arriva quindi l’appello a Regione e amministrazioni comunali, sia dei centri costieri che dell’entroterra, di attivarsi immediatamente per risolvere inefficienze denunciate da anni, per non compromettere una delle principali risorse di questo territorio.
(Red)