L’appello di Legambiente: “È urgente un piano per la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato marchigiano, in termini energetici e sismici, anche per migliorare la qualità di vita dei cittadini e portare risparmi a fine mese. Chiediamo alla Regione Marche una regia per coordinare e garantire i rapporti tra imprenditoria e cittadini, che vogliono intraprendere il percorso verso la riqualificazione e l’efficienza”
Sono 11,9 milioni di edifici residenziali in Italia – il 79,3% degli edifici totali – con 30,6 milioni di abitazioni. Di questi oltre 2 milioni si trovano in uno stato di conservazione mediocre e pessimo e rappresentano il 16,8% del totale.
Parte di questi edifici, oltre 43mila si trovano nella Regione Marche e rappresentano il 14% del patrimonio edilizio abitativo della regione. Altro dato interessante che riguarda il patrimonio edilizio è che quello rappresentato dai 177mila edifici residenziali non occupati, pari al 22,4% del totale nel 2011.
Numeri importanti di un patrimonio edilizio da riqualificare con opere e azioni di innovazione ambientale, efficientamento energetico, condivisione e sharing economy, anche grazie alle agevolazioni fiscali previste dallo Stato.
Questi i temi portanti della campagna di Legambiente Civico 5.0, un altro modo di vivere il condominio, pensato per sensibilizzare cittadini, amministrazioni e costruttori sull’importanza di un nuovo modello di vivere e progettare i condomini e i suoi spazi. Consigli utili e strumenti concreti per migliorare la qualità della vita dei palazzi condominiali, per comprendere e capire come abbattere i costi in bolletta e dire ‘basta’ alle case colabrodo.
Nel corso del dibattito sono intervenuti: Francesca Pulcini, presidente Legambiente Marche e Davide Sabbadin, portavoce del Treno Verde, Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Marche, Serenella Ottone, ordine degli architetti di Macerata, Costanzo Diperna, Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di energetica, Daniele Boccetti, Fillea Marche – Osservatorio sisma con Legambiente, Michele Pietropaolo, Istituto Nazionale di Bioarchitettura.
Secondo i dati forniti da ENEA sull’ecobonus, sono stati 11.092 gli interventi di efficienza energetica in regione nel 2016, in crescita rispetto ai 10.136 dell’anno precedente. L’investimento complessivo dei marchigiani ha sfiorato gli 80 Milioni di euro (dato sostanzialmente stabile negli ultimi tre anni) per un risparmio energetico previsto di 25,74 Gwh/anno.
Gli investimenti più efficaci in termini di risparmio energetico nelle Marche sono risultati essere quelli nel solare termico, nella coibentazione delle pareti e quelli nei serramenti.
La classifica di spesa per efficienza energetica per i marchigiani vede invece in testa la spesa per ricambio serramenti, seguita da coibentazione delle pareti e dall’installazione di caldaie a condensazione al posto di caldaie obsolete.
Per ultimo, la classifica provinciale di investimenti in efficienza energetica pro-capite vede in testa la provincia di Pesaro-Urbino, seguita da Ancona e Macerata. In termini di risultati ottenuti (ovvero di energia risparmiata) è in testa la stessa provincia di Pesaro-Urbino, seguita da Macerata ed Ascoli Piceno
I tecnici di Legambiente, prima dell’arrivo del Treno Verde nelle Marche, hanno realizzato un’indagine termografica in due appartamenti di due diversi condomini di Ancona e in uno di questi anche un’analisi dei consumi energetici elettrici. Sui due appartamenti, i problemi sono evidenti e comuni: infiltrazioni, dispersione da infissi e serramenti e tra i nodi tra pilastri e solai.
Nell’appartamento in cui è stata effettuata anche l’analisi dei consumi elettrici, il risparmio per la famiglia potrebbe essere pari a circa il 15% dell’attuale spesa se si efficientassero i consumi attraverso e si eliminassero gli sprechi ad esempio attraverso sistemi di controllo e gestione dei consumi.
Alle case e agli appartamenti colabrodo poi, si affiancano i problemi dei costi che gravano sulle famiglie marchigiane: oltre 2 mila euro tra elettricità, energia termica e mobilità. Costi che possono essere notevolmente ridotti anche grazie agli incentivi dell’ecobonus e sismabonus che, se utilizzati insieme, consentono di detrarre le spese fino al 75% per le singole unità, e fino all’85% per le parti comuni. Grazie al Bonus Mobili, inoltre, sostituendo alcuni elettrodomestici il risparmio in bolletta elettrica potrebbe arrivare al 30%. I risultati del monitoraggio scientifico effettuato dai tecnici di Legambiente dimostrano, con un’analisi a campione delle abitazioni, come e quanto sia possibile intervenire portando vantaggi immediati in termini ambientali, economici e di qualità di vita.
“È importante che i cittadini diventino consapevoli del loro peso energetico e delle opportunità previste per i prossimi quattro anni. Ed è ancora più importante che le amministrazioni supportino le famiglie attraverso sportelli energie e campagne di informazione per garantire – spiega Davide Sabbadin responsabile efficienza energetica di Legambiente – il massimo accesso agli strumenti previsti dalla finanziaria con particolare riguardo alle famiglie più in difficoltà che subiscono maggiormente i costi e le inefficienze di una casa colabrodo, viste anche le opportunità offerte dal meccanismo della cessione del credito”.
La Finanziaria 2017 ha, infatti, introdotto incentivi per l’efficientamento energetico e la riqualificazione antisismica validi fino al 2021 cui accedere per realizzare interventi nei condomini, con detrazioni fiscali fino all’85%, e questa è una delle detrazioni più alte anche in Europa, e un’assoluta opportunità per le famiglie, anche per quelle in difficoltà. La novità del 2018 è che lo sgravio può trasformarsi in uno sconto immediato sull’opera tramite la possibilità della cessione del credito ad ESCO (Energy Service Company) o banche che realizzano l’intervento così da permettere anche alle famiglie con limitate possibilità di spesa di realizzare questi interventi.
“La fotografia scattata dal nostro monitoraggio – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – offre importanti spunti per promuovere a livello regionale un grande progetto di innovazione e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato, con obiettivi ambiziosi e prestazioni energetiche e sismiche che possano garantire concretamente sostenibilità ambientale, salubrità negli edifici, qualità indoor, benessere e salute dei cittadini”.
Secondo Legambiente, è in quest’ottica deve essere colta l’opportunità di ricostruire in maniera corretta ed efficiente ciò che il terremoto ha drammaticamente abbattuto nella Regione Marche. Avere case, scuole, edifici pubblici sicuri e sostenibili significa non solo garantire un futuro più sereno ai cittadini ma anche contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici e offrire vantaggi economici per le famiglie.
“È necessaria un’adeguata comunicazione ai cittadini per non disperdere le opportunità degli incentivi, soprattutto quelle del sismabonus – continua Pulcini – ma è altrettanto importante che la Regione Marche si attesti come regista del processo, anche attraverso strumenti finanziari come fondi di garanzia per cittadini e imprenditori, così da generare uno stimolo per il settore edilizio marchigiano, da tempo stagnante”. (red)