di Alberto Premici – Continuano, in alcune zone, segnalazioni su effetti avversi provocati da un lotto del vaccino anti Covid prodotto dalla società anglo-svedese Astra Zeneca. Dopo Paesi Bassi e Irlanda, anche Germania, Francia e Italia, a titolo cautelare, hanno deciso di evitarne la somministrazione, in attesa di ulteriori verifiche.
L’Agenzia europea per i medicinali, però, afferma che non c’è alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi di trombosi.
A seguito di queste segnalazioni, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19, l’AIFA ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale.
Come indicato anche dall’Agenzia, al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi. Si procederà quindi al ritiro di campioni del lotto per approfondimenti da parte dell’Istituto superiore di sanità.
Nella regione Marche questo lotto è stato distribuito nei giorni scorsi e somministrato a 1750 soggetti: l’utilizzo è stato immediatamente sospeso e sostituito con altri lotti di vaccino disponibili.
E’ da sottolineare che nelle Marche al momento sono state registrate solo due segnalazioni di eventi, entrambi lievi, correlate a questo lotto di vaccini.
“Chiunque volesse avere informazioni sul lotto di vaccino Astra Zeneca ritirato – comunica l’Asur Regionale -può rivolgersi al Numero Verde Regionale 800936677. Il numero di lotto del vaccino somministrato è riportato nel foglio che è stato rilasciato al momento della vaccinazione”.
Non ci sono particolari indicazioni per chi ha ricevuto il vaccino, oltre a quella generale di segnalare eventuali sintomi al proprio medico curante.
“Il rapporto tra benefici e rischi” per il vaccino anti-Covid di AstraZeneca “è considerato positivo e non vediamo alcun problema nel proseguire le vaccinazioni utilizzando questo vaccino”. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell’Ema, in audizione all’Europarlamento. “Stiamo esaminando i dati e gli eventi letali riportati per tentare di capire se ci sono cluster specifici di casi” legati “a certi tipi di patologie o allo status medico dei soggetti”, ha aggiunto Cavaleri, sottolineando che finora non vi sono evidenze che “dimostrino un rischio emergente che influenzi il rapporto benefici/rischi”.