La legge sulla “regionalizzazione delle concessioni idroelettriche” voluta dall’Assessore Antonini, di cui è il primo firmatario, è stata approvata dalla III Commissione della Regione.

Si attende ora il passaggio del testo per il voto in Consiglio Regionale

Si aggiunge un nuovo e fondamentale tassello al piano generale di risparmio energetico, di ridistribuzione degli introiti sul territorio da parte della Regione Marche grazie alla approvazione della proposta di legge  sulla “regionalizzazione delle grandi derivazioni idroelettriche” da parte della III Commissione dell’Ente.

Grazie a tale intervento, (in attesa del voto definitivo in Consiglio Regionale), i bacini (superiori ai 3 mila kilowatt quadrati) che, ad oggi, sono di proprietà dello Stato, a scadenza delle concessioni (a partire dal 2024) diventeranno – a titolo gratuito – di proprietà della Regione Marche che, dunque, inizierà ad incassare – da quel momento – i canoni versati dalla società dell’ente gestore dei bacini idroelettrici.

Si tratta di un importante passaggio che testimonia – ancora una volta – la grande attenzione al tessuto socio-economico da parte dell’Amministrazione. Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Maria Antonini, che – in qualità di autore del testo di legge – ha voluto ringraziare tutti i funzionari, i tecnici, i consiglieri commissari, il presidente Luca Serfilippi per l’ottimo risultato conseguito.

“Prima della nomina ad Assessore nell’ottobre scorso, in veste di Presidente della III Commissione, oltre a tale disegno normativo, mi preme ricordare anche altri due testi di legge – scritti sempre dal sottoscritto – altrettanto funzionali e strategici per il territorio e per la comunità marchigiana, come: il varo del nuovo regolamento dell’Erap (case popolari) e la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili – ha commentato  Antonini, che ha aggiunto: “sono certo che questa legge sarà una leva preziosa per alimentare ulteriormente la filiera virtuosa nel campo del risparmio energetico, nell’innovazione, nel lancio di investimenti a tutela dell’ecosistema regionale (su tutti la lotta alla siccità) e nell’implementazione delle energie rinnovabili”.

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