La Regione Marche rafforza la sicurezza delle proprie reti informatiche e dei dati conservati. Investirà due milioni di euro dei fondi Pnrr destinati alla pubblica amministrazione per favorire la transizione digitale del Paese. Verranno utilizzati per potenziare il livello di risposta verso attacchi informatici ai sistemi di archiviazione in rete (Cloud regionale) e ai servizi di assistenza sanitaria.
Ha anche approvato una convenzione con le Università Politecnica delle Marche, degli Studi di Camerino, Macerata e Urbino-Carlo Bo per rafforzare le procedure di cybersicurezza dei due progetti sovvenzionati dal Pnrr.
“Con questi finanziamenti – riferisce l’assessore regionale alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini – cogliamo l’opportunità di accrescere la capacità cyber dei sistemi informativi della Regione e dei servizi sanitari, nell’ottica di favorire un percorso virtuoso di gestione del rischio e una transizione digitale sicura. Inoltre, nell’ambito delle attività previste per l’attuazione delle misure individuate dal Pnrr nel settore ICT e transizione digitale, intraprendiamo anche un percorso di collaborazione con le Università del territorio marchigiano, le quali possono mettere a disposizione un rilevante patrimonio di competenze ed esperienze”.
Entrambi gli interventi, in corso di attuazione, sono stati proposti dal Settore transizione digitale e informatica della Regione Marche. Tramite un avviso pubblico, ha ottenuto il finanziamento erogato dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn): soggetto attuatore della misura del Pnrr (intervento a titolarità del ministero dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale e della presidenza del Consiglio dei ministri), vedendosi assegnare la somma di quasi un milione di euro per ciascun progetto. Nel dettaglio, 999 mila euro verranno utilizzati per il “Rafforzamento dei processi e delle procedure relative alla cybersicurezza dei servizi erogati tramite l’infrastruttura Cloud regionale”, mentre gli altri 998 mila per il “Miglioramento della sicurezza con coinvolgimento dei servizi di assistenza sanitaria”.
Gli investimenti prevedono l’analisi delle misure di sicurezza, il piano di potenziamento, il miglioramento dei processi di gestione della cybersecurity, della consapevolezza delle persone, la progettazione e lo sviluppo di nuovi sistemi per la mitigazione dei pericoli della rete. Tutte le attività dovranno essere ultimate entro il 2024.
Tra le attività di competenza delle Università, secondo quanto stabilito dalla convenzione, rientrano la formazione del personale tecnico manageriale e l’implementazione di un Csirt (Computer security incident response team) regionale capace di diffondere la cultura della cybersecurity, creando la base per il suo collegamento con gli enti locali. La convenzione funge anche da “accordo quadro” per eventuali ulteriori attività derivanti da progetti regionali in ambito Pnrr che dovessero essere approvati e finanziati successivamente alla sottoscrizione del documento.