“In sei mesi sono quasi raddoppiate le Unità speciali di continuità assistenziale e sono state assunte oltre 600 figure professionali specifiche per potenziare i servizi. Sono stati quindi colmati i ritardi della precedente amministrazione nell’applicazione del decreto legge del 18 maggio 2020, n.34 che prevedeva, tra l’altro, misure urgenti in tema di salute”.
E’ quanto ha sottolineato oggi l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini rispondendo ad alcune interrogazioni in consiglio regionale.
I quesiti in aula sono stati infatti occasione per fare un bilancio delle attività delle Usca, le squadre formate da medici e infermieri che in questo periodo di emergenza vengono attivate dai medici di famiglia per eseguire interventi al domicilio dei pazienti affetti da Covid.
”Sul territorio regionale, dai 19 equipaggi delle Usca del mese di ottobre siamo passati agli attuali 34. Abbiamo quasi raddoppiato gli organici, superando gli standard previsti per le Marche – ha spiegato Saltamartini dati alla mano. Dall’analisi del flusso SIAD (servizio informativo assistenza domiciliare – anno 2020) emerge inoltre che sono state attivate 16.481 prese in carico di cittadini. La variazione percentuale rispetto all’anno precedente è risultata pari al 103%.
Complessivamente invece sono stati registrati 20.122 casi trattati: di questi 13.857 sono riferiti a soggetti con età uguale o superiore a 65 anni (3,63% della popolazione over 65)”.Incrementata notevolmente anche la pianta organica degli infermieri, che sopporta un deficit piuttosto marcato .Da novembre con la delibera di giunta 1423 sono stati assunti: 1) 430 infermieri a tempo determinato. 2) altri 39 infermieri da fonti varie (di cui 29 da cooperative, 5 dalla protezione civile e 5 da Commissario straordinario per le vaccinazioni, per un totale di 469). 3) 10 assistenti sociali (a tempo determinato e indeterminato); 4) 28 asssistenti sanitari; 5) 20 tecnici della prevenzione; 6) 12 tecnici di radiologia; 7) 23 tecnici di laboratorio; 8) 36 medici 8) 11 operatrici sanitarie.
L’assessore Saltamartini ha concluso sottolineando “che la Regione avrebbe bisogno di assumere tutti i 3.000 infermieri del concorso bandito nei mesi precedenti, ma i tetti di spesa del personale lo hanno impedito. Tuttavia – ha proseguito- continuiamo ad interloquire con il Governo per la modifica di queste disposizioni limitative”.