di Alberto Premici – A leggere e rileggere il resoconto che l’Abate Carlo Arduini fa della nostra città nel suo “Memorie istoriche della Città di Offida nella Marca di Ancona”, nell’edizione del 1844, si ha una precisa visione di quanto il nostro passato sia stato molto importante e vivace sotto molteplici aspetti.
Riguardo alle possibilità di istruzione, oggi la chiameremo offerta formativa, l’Arduini di ricorda che: “quivi la pubblica Istruzione consiste in quattro Scuole; cioè di leggere, scrivere e primi rudimenti di Latino; d’intera grammatica latina, di Umanità e Retorica, e di Aritmetica unitamente a’ principij di Geometria, insegnate egregiamente da un venerabil vecchio dottore in Filosofia; del quale per tutta ragione qui toccai, anche a titolo di onore. Nè si vuole essere avari di un cenno almeno su questa Scuola pia per l’educazione delle fanciulle offidane, che v’imparano i rudimenti ancora de’ lavori donneschi. Fu fondata, sono parecchi anni, dalla Vedova Sieber secondo l’istituto Salesiano”.
Offida all’epoca era sede di Governo con giurisdizione sui comuni di Monsampolo, Spinetoli, “Lama”, Castorano, Colli, Pagliare, comprensorio di circa 12.000 persone.
Un volume dove fluiscono dettagli e storie della nostra Offida, quasi una guida ante litteram che ciascun offidano dovrebbe leggere per avere contezza del proprio passato. L’autore non tralascia alcun dettaglio; dall’analisi della salubrità del territorio, alla storia offidana spesso turbolenta, dai suoi importanti monumenti e chiese, al carattere vivace e laborioso dei suoi abitanti.
Ho messo a disposizione il testo, liberamente fruibile su Offida.info qui.
Carlo Arduini, nacque a Civitella del Tronto il 10 novembre 1815 da famiglia benestante ascolana, città in cui studio e prese gli ordini sacerdotali. A Offida l’abate insegnò lettere nel ginnasio, e rivolse particolari studi alla storia ed alle arti locali, come viene citato nel volume di cui tratto. Lo si ricorda come come patriota, fine oratore e promotore di diverse iniziative come la costituzione della Banca Romana. Morì a Oulens in Svizzera il 23 ottobre 1881 dove è sepolto.