di Alberto Premici – In occasione del 78° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, il Corpo Bandistico “Città di Offida”, diretto dal M°Eldo Zazzetti, ha organizzato un concerto dedicato all’importante ricorrenza, che si terrà presso il Teatro Serpente Aureo di Offida, il 2 giugno, con inizio alle ore 10.30 ed ingresso libero.
Il presidente dell’associazione musicale, Giancarlo Premici (foto di copertina), nel ringraziare l’amministratore comunale, nella persona del Sindaco Luigi Massa, per l’onore di presenziare musicalmente alle celebrazioni, descrive le scelte del repertorio che verrà proposto insieme al M°Zazzetti.
“Per l’occasione, in overture, è stata scelta la marcia 4 maggio; è la marcia militare d’ordinanza dell’Esercito Italiano. Composta dal maestro Fulvio Creux già direttore della Banda musicale dell’Esercito Italiano. Il brano, rappresentativo di tutto l’Esercito, è intitolato alla ricorrenza della soppressione dell’Armata Sarda e la nascita dell’Esercito Italiano, avvenuta il 4 maggio 1861; viene utilizzata anche come marcia presidenziale del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.
“La costituzione dell’Arma dei Carabinieri risale alle Regie Patenti del 13 luglio 1814, che hanno attribuito al “Corpo dei Carabinieri Reali” la duplice funzione di difesa dello Stato e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Considerati primo Corpo dell’Armata di terra sin dalle origini, i Carabinieri hanno mantenuto in permanenza questo singolare privilegio anche nell’ambito dell’Esercito del Regno d’Italia. Proporremo in concerto La Fedelissima, marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri. Fu scritta nel 1929 dal maestro Luigi Cirenei che fu il primo direttore della Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri.
Uscito per la prima volta nelle sale italiane il 13 settembre 1973, AMARCORD ha vinto un Oscar nel 1974 come miglior film straniero, oltre a ricevere due nomination come miglior regista e miglior sceneggiatura. La dolce e suggestiva musica del Maestro Nino Rota accompagna l’ascoltatore in un viaggio attraverso i luoghi dell’infanzia di Fellini a Rimini, creando un connubio di musica e immagini assolutamente perfetto e ancora oggi apprezzato a livello internazionale.
Federico Fellini si rivolse come sempre al maestro Nino Rota, allora 62enne, per la composizione delle musiche di Amarcord. “La musica per i film di Fellini la facciamo talmente velocemente che per decenza sarebbe meglio non farlo sapere a nessuno perché potrebbero pensare che la facciamo non con facilità ma con faciloneria“, raccontava Nino Rota a proposito del lavoro sulle colonne sonore dei film di Fellini. Quanto al tema principale di Amarcord, Rota ricordava: “Eravamo stati tutta la giornata a cincischiare al pianoforte, ma non usciva niente. Finalmente, al momento di andar via, suono un motivo, Federico si ferma e mi dice: “questo va bene, ci facciamo tutto il film”. Fellini diede a Rota qualche indicazione “molto precisa ma anche molto contraddittoria: ‘fa un motivo allegro ma che sia triste, un motivo vecchiotto ma che sia nuovo, un motivo spensierato ma patetico”.
A seguire nel repertorio che proporremo, un valzer. La musica è quella di Verdi, il celebre valzer brillante che Nino Rota orchestrò per il film Il Gattopardo di Luchino Visconti.
Abbiamo pensato – continua Premici – di aggiungere un autentico capolavoro, come il tema de Il gladiatore che può, a ragione, essere considerato uno dei maggiori successi della storia del cinema. A mio giudizio è paragonabile alle grandi composizioni per il cinema del Maestro Ennio Morricone o a colonne sonore celebri come quella del film Titanic. Sicuramente la musica all’interno del colossal Il gladiatore di Ridley Scott, scritta da Hans Zimmer, ha contribuito a far entrare il film nella leggenda del cinema.
Non potevamo escludere Il silenzio fuori ordinanza – dichiara il presidente Premici – uno squillo di tromba suonato al crepuscolo, durante le cerimonie di bandiera e ai funerali militari da parte delle forze armate; viene eseguito anche in cerimonie istituzionali. Questa melodia procura sempre un senso di quiete e raccoglimento.
Come pure La canzone del Piave, che proporremo, conosciuta anche come La leggenda del Piave, una delle più celebri canzoni patriottiche italiane.
Il brano fu scritto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta. Durante la seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il governo italiano l’adottò provvisoriamente come inno nazionale, poiché si pensò fosse giusto sostituire la Marcia Reale con un canto che ricordasse la vittoria dell’Italia nel primo conflitto mondiale.
La canzone del Piave ebbe la funzione di inno nazionale italiano fino al 12 ottobre 1946, quando fu sostituita da “Il Canto degli Italiani”;
la poesia Fratelli d’Italia, messa in musica; fu ai tempi delle guerre per l’indipendenza d’Italia una delle canzoni più in voga fra i combattenti. Con la proclamazione della Repubblica (1946) la composizione di Mameli diviene l’inno ufficiale italiano.
Dobbiamo alla città di Genova Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nell’autunno del 1847 dall’allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l’Austria.
L’immediatezza dei versi e l’impeto della melodia, ne fecero il più amato canto dell’unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l’Inno di Mameli divenisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana.
Con la canzone del Piave e l’inno nazionale d’Italia – conclude Premici – termineremo il concerto, ringraziando chi ci onorera’ con la loro presenza, e rinnoveremo l’appuntamento con il Corpo Bandistico “Città di Offida” per il concerto del 28 luglio, in piazza del Popolo, con il Tributo ad Ennio Morricone, nuova edizione 2024″.