Circondato da mura castellane del XV secolo, il borgo di Offida offre da qualsiasi punto un panorama perfetto della provincia di Ascoli Piceno, spaziando dal monte Ascensione alla catena dei Sibillini, dal monte dei Fiori al mare Adriatico, fino al Gran Sasso e alla Maiella.
Dopo aver visto il panorama, un territorio dove venne stabilito anticamente un insediamento dei Piceni, si può cominciare la visita del borgo dal monumento alla Merlettaia realizzato nel 1983 dallo scultore locale Aldo Sergiacomi, che celebra il lavoro di ricamo del merletto a tombolo.
Alle merlettaie, testimonianza vivente che dimostra l’importanza della tradizione del ricamo, è dedicato anche il concorso “Il Fusello d’Oro”. La visita continua con il settecentesco ex Ospedale Civile, opera di Pietro Maggi, la piazza del Popolo, dall’insolita forma triangolare dovuta al riassetto tardo-settecentesco, e con la nuova chiesa della Collegiata dalla facciata dai tanti stili e dalla cripta che riproduce la Grotta di Lourdes.
Da vedere anche il palazzo Comunale, lo splendido teatro Serpente Aureo, l’ex convento di San Francesco che ospita oggi l’Enoteca Regionale delle Marche e la chiesa di Santa Maria della Rocca costruita nel 1330 su una chiesetta di età longobarda. Tuttavia, a conquistare i viaggiatori di passaggio non è solo la bellezza delle attrazioni turistiche, ma anche la forza delle tradizioni e delle radici culturali locali.
Tradizioni che vengono celebrate ogni anno dall’importante Carnevale, festeggiato dagli abitanti fin dal ‘700, e che vede svolgersi “lu bov fint” (il bue finto), una sorta di pacifica corrida con soste culinarie, e la sfilata dei “vlurd”, ovvero fasci di canne che attraversano il centro storico.
O ancora nella Sagra del Chichì Ripieno, tipica focaccia farcita con tonno, alici, capperi e peperoni. Entrambe sono occasioni perfette per assaggiare i vini locali, come Offida doc, il Rosso Piceno, il Rosso Piceno Superiore e il Falerio dei Colli Ascolani, oppure il liquore artigianale conosciuto come “mistrà” o il vino cotto, ottenuto dalla cottura del mosto e servito a fine pasto per accompagnare dolci come i “funghetti”, a base di acqua, zucchero, farina e anice.
Tutti sapori che fanno parte delle radici culturali locali e che vale la pena riscoprire, a partire da primi piatti come “li taccù”, grossi tagliolini impastati unicamente con acqua e farina, e i maccheroncini della trebbiatura. Un’eredità culturale immensa che ognuno dovrebbe esplorare in prima persona per assaporarne profondità e autenticità.
COME ARRIVARE: Gli aeroporti più vicini sono quelli di Ancona (45 km) e Rimini (30 km). Offida è servita da una propria stazione ferroviaria, raggiungibile facilmente da tutta Italia con i dovuti cambi. In automobile da Roma: prendi A24, fino a Teramo, uscire a S. Nicolò, prendere SP 17, SP 17a, Strada Provinciale 3, Strada Provinciale 17, raggiungere Contrada Massoni in direzione di Borgo G. Leopardi/Strada Provinciale 43 a Offida.
ALTRI LUOGHI DA VISITARE: Imperdibile la costa marchigiana, tra Grottammare e San Benedetto del Tronto. Per gli amanti dei luoghi curiosi, nel borgo di Ripatransone si trova il Vicolo più Stretto d’Italia.
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Grazie a 9Colonne – Agenzia Giornalistica, direttore Paolo Pagliaro per aver dedicato quest’articolo alla nostra Offida.