di Alberto Premici
OFFIDA – Dopo la presentazione a Roma del luglio scorso, sabato 5 ottobre 2019, alle ore 18, presso il Polo Museale in Palazzo Castellotti, Via Roma 15, Mauro Cesari presenterà il suo libro “Onirico, Nuvole, Crepuscoli, Onde”, Aletheia editore. Sarà un pomeriggio “per celebrare l’intimo abbraccio tra Musica e Poesia, in un percorso dinamico ed emozionale”.
Alcuni versi selezionati dall’autore, verranno intonati per l’occasione dalla magnifica voce di Valeria Svizzeri, accompagnata dalle chitarre dello stesso Mauro Cesari e dal flauto traverso di Alessio Mariani Radici.
La serata, organizzata e condotta dall’assessore alla cultura Isabella Bosano, verrà inoltre impreziosita dalla presenza della poetessa e scrittrice Giorgia Spurio, che leggerà e commenterà alcuni versi tratti dal libro.
L’evento si concluderà alle 20.00 con un aperitivo offerto dalla Cantina Ciù Ciù.
“Ho letto con interesse le poesie di Mauro Cesari – così commenta Nazario Ricchi, poeta e pittore – e ho scoperto un’anima lirica, che trova nell’espressione poetica la più alta elevazione spirituale. In contrasto con i tempi del materialismo attuale, con l’asservimento incondizionato al dio denaro, queste dimostrazioni poetiche sono un invito a coltivare i veri valori dell’animo umano, senza lasciarci travolgere dal comune andamento palesemente contro natura. Complimenti al poeta Cesari che ancora una volta sa indicarci la strada e ci dice quanto importante sia il valore della Poesia. Non importa essere poeta famoso oppure no: è importante essere Poeta”.
Cesari ha avuto altri riconoscimenti come al Premio letterario Città di Ascoli. Su Riflessioni sul dolore, così Maurizio Bacconi, commissario della giuria: “Versi che inducono, come indica il titolo, ad una profonda e sana riflessione sull’argomento del dolore, solitamente visto sotto una luce totalmente negativa e intrisa di cattiveria. In questa poesia, pur non trascurando l’aspetto triste e odioso dei dolori che via via ci troviamo a dover provare, si mette in evidenza il lato positivo degli stessi; infatti, essi ci consentono di rinascere più forti e sorridenti di prima, e la vita umana ha inizio con un momento di dolore fisico per la madre partoriente”.
Su La puoi urlare, sempre Bocconi, motiva così il premio: “Lirica che esprime con forza il senso di ribellione alle regole imposte dal cosiddetto “sistema” e la voglia infinita di libertà, quella che affranca alla noiosa routine quotidiana. Evidente e d’impatto la forte contrapposizione tra la strada delle vita da tracciare col proprio nome, e la tomba dove solo un fiore si può mettere, null’altro. L’anarchia viene qui intesa in senso buono, il potere di disporre pienamente della propria vita.