“La Casa di Comunità di Offida non chiuderà. Strutture come queste rappresentano lo sviluppo della Sanità”. Così la dottoressa Nicoletta Natalini, dirigente generale dell’Ast, mette a tacere in maniera definitiva i rumors sull’epilogo dell’ex ospedale di Offida.
“Non solo non chiuderà – conferma il Sindaco Luigi Massa – ci siamo battuti per far sì che fosse garantita la continuità di tutti i servizi sanitari”.
Ricordiamo che il timore di alcuni per la chiusura definitiva dell’ex ospedale era nata dopo la scoperta di un’infiltrazione di acqua nell’edificio, già compromesso (una criticità che Massa ha spesso sollevato e per cui non aveva ottenuto alcuna risposta, nonostante i finanziamenti stanziati) provocata dalla copiosità delle piogge e del forte vento di novembre.
Un danno che all’inizio sembrava doversi risolvere velocemente, ma una volta tolto il controsoffitto si è palesato di gran lunga peggiore delle aspettative.
“Nella sfortuna di dover procedere a un trasloco di tutte le attività nell’edificio della Rsa – continua Natalini – è solo anticipato uno spostamento che sarebbe avvenuto durante la ristrutturazione dell’ex ospedale.
Nell’arco di pochi mesi sarà infatti consegnato il progetto sulla fattibilità tecnica economica per i lavori della struttura per cui sono già stati stanziati 3 milioni e 300 mila euro dall’Ufficio per la ricostruzione post-sisma, finanziamento di cui sono venuta a conoscenza dal Sindaco.
Mi sono già confrontata con l’attuale commissario sisma Guido Castelli e con l’Assessore Francesco Baldelli, e, nel caso non fosse sufficiente, la cifra già disposta potrebbe essere aumentata”.
A quel punto, come richiesto e condiviso con il Sindaco, l’Ast si è adoperata sin da subito per garantire la permanenza e la fruibilità dei servizi trovandogli collocazione tra il piano terra e il primo piano della Rsa.
Mentre i pazienti della Residenza Sanitaria Assistenziale sono stati portati al secondo piano, dove erano già stati fatti dei lavori di riqualificazione. Il trasloco è stato effettuato cercando di realizzare delle aree funzionali ben specifiche: Area Specialistica, con 4 ambulatori; Area Cure Primarie, con 4 ambulatori dei medici di base; Area di Emergenza-urgenza con la Potes.
Unico servizio non trasferibile, per problemi di logistica, è stato la radiologia. Ma nel breve periodo, per sopperire a questa mancanza sottolineata da Massa, l’Ast doterà la struttura di un nuovo e performante radiografo mobile che reintegrerà il servizio e sarà anche a disposizione, all’occorrenza dei pazienti dell’Rsa, non costringendoli a spostamenti per effettuare esami diagnostici.
“Abbiamo lavorato per consolidare i percorsi esistenti e per incrementarli – aggiunge ancora Natalini – La Casa di Comunità deve diventare uno strumento che sulla base del bisogno di salute, degli standard di riferimento socio-assistenziali, diagnostici, riabilitativi e di prevenzione, orienta e supporta le persone e i professionisti della Sanità nelle fasi di transizione tra i diversi setting di cura”.
Soddisfazione da parte di Massa per la condivisione di intenti raggiunta con la dottoressa Natalini, che da qualche mese è alla direzione dell’Ast, dopo un lungo periodo caratterizzato da commissari provvisori con cui non è stato possibile instaurare un dialogo.
“La Casa di Comunità è una struttura importante – dichiara il Primo cittadino – e bisognava dare rassicurazioni a tutti i cittadini, di un bacino ben più ampio di Offida, che necessitano della continuità di questi servizi. È un obiettivo di tutti. Avere in tempi brevi il progetto di fattibilità tecnica economica per i lavori di ristrutturazione dell’edificio consentirà di capire se quelle risorse messe a disposizione saranno sufficienti o se ci dovremo attivare per reperirne, nel caso, di aggiuntive. Monitoreremo tutte le fasi. Una cosa spero che sia ormai chiara a tutti: la totalità dei servizi sanitari della Casa di Comunità di Offida continueranno ad essere forniti, fino a quando sarà necessario presso la Rsa”.