Oggi è il World Pasta Day, la manifestazione che da 21 anni racconta il piatto principe della dieta Mediterranea e che nell’edizione 2019, che in realtà si celebra per una settimana intera (18-25 ottobre). mette al centro l’eccellenza italiana della pasta come simbolo del mangiar bene fatto di ricerca, emozione e creativita’. Gli chef hanno dato un convinto si’ alla nuova kermesse internazionale “Al Dente”, associata alla Giornata mondiale della Pasta per rivendicare lo stile italiano di cottura e condimento. In 130 ristoranti in Italia e nel mondo il menu evidenzierà un piatto di pasta ispirato al tema #pasta2050, cioè quello che mangeremo tra 30 anni, esplorando le sei principali tendenze. Tra gli autori delle ricette visionarie anche “pesi massimi” della cucina come Heinz Beck, i Fratelli Alajmo, Rosanna Marziale. Pastai e professionisti della ristorazione vogliono cosi’ sottolineare che la pastasciutta e’ un vero piatto tipico italiano, sazia, è e sarà un punto fermo della dieta. Un messaggio che sembra ben recepito in tutto il mondo: Negli ultimi dieci anni il consumo di pasta e’ pressoche’ raddoppiato, da quasi 9 a 15 milioni di tonnellate.
Ed e’ Made in Italy un piatto su quattro di quelli divorati nei quattro angoli del pianeta. I pastai italiani di Unione Italiana Food hanno fatto il punto su un settore simbolo del nostro Paese e della Dieta Mediterranea. Una produzione industriale che vale 4,8 miliardi di euro e che, nelle 120 aziende rappresentate, da’ occupazione a circa 7500 addetti. Con la semola tradizionale ne esistono oltre 300 formati che rappresentano il 90% del mercato, ma prende quota l’integrale (con tassi di crescita nel nostro paese prossimi al 20%). Ogni italiano ne consuma 23 kg all’anno, con buon distacco sui pasta-lover di Tunisia, 16 kg, Venezuela, 12 kg e Grecia, 11,2 kg.(ANSA).