di Mario Narcisi (*)
Come si fa a non replicare alla intervista di Ceriscioli, rilasciata a Riviera Oggi, nel corso della Festa dell’Unità a Grottammare, sull’Ospedale Unico e sulla questione del Bacino di Utenza che gravita sul territorio sambenedettese ? Secondo il Presidente, il Bacino di utenza di S.Benedetto non è così ampio come dice il Consigliere comunale Giorgio De Vecchis, in quanto dal computo deve essere tenuta fuori la mobilità passiva che , in questo territorio , ha superato la mobilità attiva .
In più, per rafforzare questo concetto , dice Ceriscioli, quelle persone che vengono da fuori vanno più verso le Strutture private e continueranno ad essere indirizzate verso quelle e non verso le strutture pubbliche .
Quindi è doppiamente falsata l’interpretazione di De Vecchis, prosegue il Governatore, poiché facendo un bilancio in questo territorio tra entrate e uscite, è più la mobiltà passiva che quella attiva.
“Come mai ?”, ci chiediamo noi. E il prof. Ceriscioli non se lo chiede? Secondo noi, il movimento c’è, il flusso c’è. Sta a lui indirizzarlo nel verso giusto, come gli compete per la carica pubblica che ricopre !
Chi ha ridotto in queste condizioni così basse l’offerta della sanità pubblica nel nostro territorio?
Le argomentazioni e le giustificazioni esposte dal Governatore sono così insignificanti, illogiche e fuori tema, che suscitano molta perplessità.
Il fatto che a San Benedetto del Tronto la mobilità nel campo delle prestazioni sanitarie sia tutta verso il Privato e che la mobilità passiva superi quella attiva non inficia il concetto di Bacino di Utenza. Anzi ! Lo rafforza. La mobilità passiva + la mobilità attiva rappresentano sempre e comunque un Bacino di utenza!
Questa gente, comunque residente sul Territorio o che gravita su questa Area per motivi di lavoro, di commercio, di viabilità , di prossimità e comodità di servizi, non trova più la soluzione a propri problemi sanitari poiché il nostro Ospedale “Madonna del Soccorso”, situato su una delle principali arterie viarie d’Italia , la S.S.16, e all’incrocio di Assi Autostradali e Ferroviari , al confine con il vicino Abruzzo, in un Ambito densamente popolato come la Riviera delle Palme e riccamente rappresentato da Infrastrutture Turistiche , Alberghiere , Commerciali e Portuali, è stato trasformato in una “Casa della Salute” non rispondente alle esigenze della Città di San Benedetto del Tronto ,del suo interland e del suo turismo estivo.
Superfluo fare tanti ragionamenti, caro Presidente Ceriscioli . La realtà è questa e non ce la può mistificare. San Benedetto del Tr. da sola con il suo interland e il suo Bacino di utenza, da Cupramarittima ad Alba Adriatica, supera abbondantemente i 150.000 abitanti e da sola avrebbe diritto ad uno Ospedale di 1° livello, come dice la Legge Balduzzi e la vostra DGR n.1537 del 31-10-2012 sulle Reti omogenee territoriali e assistenziali con la distribuzione della Rete degli Ospedali in Aree geografiche omogenee con il superamento dei confini amministrativi.
E non è certo con il suo “ Algoritmo” da prestigiatore , votato da un numero di Sindaci che rappresentano solo il 30% della popolazione Picena, che potrà toglierci dal nostro territorio un Ospedale per acuti .
Non condividiamo la sua retorica quando afferma ,nell’intervista, a giustificazione delle sue intenzioni, che “l’importante è andare verso una Struttura di qualità e di eccellenza e che i cittadini chiedono servizi di qualità e non una Struttura a cento metri da casa”. Purtroppo l’Ospedale Unico prospettatoci dal suo Piano non risulta idoneo né sotto l’aspetto logistico né sotto l’aspetto del contenuto.
Per quanto riguardala logistica, la sua sede e la sua ubicazione in prossimità della Costa rappresenterebbe la soluzione più idonea, la più economica e la più funzionale, con tutte le infrastrutture già presenti e fruibili. La scelta di Monteprandone , oltretutto, ci garantirebbe anche l’uso della Aviosuperficie autorizzabile della MAG ( Mecaer Aviation Group), una infrastruttura preziosa per le Interconnessioni aeree ospedaliere in campo nazionale, preziosa in Sanità e nel campo della Protezione civile.
Per quanto riguarda il contenuto, vale la seguente considerazione. Cosa può attrarre un Ospedale di 1° livello che addirittura risulta essere più povero di Reparti specialistici di quelli in vigore oggi tra i due nostri Ospedali ?. I cittadini del Piceno , per Ospedale Unico, si aspettavano un Ospedale che avesse almeno alcune di quelle Specializzazioni necessarie per dare loro risposte più sicure e che avessero ridotto o evitato loro tutti i trasferimenti per Ancona .Non possiamo continuare, noi del Piceno, a fare i malati a quattro ruote e ad alimentare la sanità dorica!
E’ ovvio che predomini qui , nella nostra zona, la mobilità passiva e che questa abbia superato la mobilità attiva ! Basta ricordare lo smantellamento in corso dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto strategicamente controbilanciato da continue inaugurazioni di Reparti già esistenti e l’occupazione di posti letto per acuti con altri servizi , come l’Hospice , che dovrebbe essere collocato istituzionalmente al di fuori della Struttura ospedaliera , senza anche tralasciare che siamo in zona di Confine e che qui prospera “ il fenomeno della Sanità di Confine” che la Politica non vuole vedere .
Ma mentre nel Piceno si registra una mobilità attiva, in entrata, verso il Privato locale, nel Pesarese c’è una mobilità passiva, in uscita, verso il Privato di fuori Regione e questa ultima situazione della sua Provincia, caro Presidente, con la più alta mobilità passiva delle Marche, merita più la sua attenzione piuttosto che arrovellarsi il cervello, con le sue argomentazioni, per il suo Algoritmo per l’Ospedale unico del Piceno.
Ora finalmente, dalle ultime notizie, sembra che ci sia una convergenza di tutte le forze politiche verso un Nuovo Ospedale di 1°liv.in Riviera, in prossimità della Costa, come se si abbracciassero la tesi di De Vecchis e quella di Castelli. Per noi l’Ospedale Unico o l’Ospedale Nuovo è la stessa cosa. L’importante è che si rispetti il Decreto Balduzzi con il criterio del bacino di utenza e si possa ridiscutere la decisione della Conferenza dei Sindaci del 2 Agosto.
Apprezziamo l’apertura del Consigliere regionale Fabio Urbinati ma ci chiediamo se ha il nulla osta da parte di Ceriscioli . Speriamo che il Presidente , che si è tanto speso per difendere l’algoritmo , la scelta di Spinetoli-Pagliare e criticare il bacino di utenza di S.Benedetto del Tronto ( vedi l’intervista di Grottammare), si ravveda.
(*) – ex Direttore del DEA dell’Ospedale di S.B.T. e Rappresentante provinciale dell’AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani e Medici dell’Emergenza Accettazione