“E’ indispensabile attuare tutti i controlli necessari per prevenire l’intermediazione illecita e lo sfruttamento di manodopera da parte delle organizzazioni criminali nei cantieri della ricostruzione post terremoto”.
Lo ha sollecitato oggi il prefetto di Ascoli Piceno, Sante Copponi, durante la riunione del tavolo tecnico permanente per il controllo della legalità e della sicurezza nei cantieri del cratere della provincia.
Copponi ha chiesto di conoscere quali sono le dinamiche e traiettorie della ricostruzione pubblica e privata per quanto riguarda la presenza dei cantieri attivi nel cratere, l’aumento del fabbisogno di manodopera e la presenza delle imprese foranee nel cratere. Analoga attenzione è stata rivolta nei confronti delle esigenze formative, con particolare riguardo ai lavoratori stranieri, delle irregolarità in materia di violazione del rispetto delle normative in materia di sicurezza e applicazione del CCNL del settore edile.
Un dato rilevante emerso dall’incontro è che i lavoratori stranieri rappresentano il 50% (di cui il 90% extracomunitari) di quelli presenti nei cantieri del cratere e si pone il problema della conoscenza della lingua italiana e della loro formazione. In tal senso è necessario supportare il lavoro delle scuole edili. Altro problema di rilievo è la dinamica in crescita delle imprese foranee impegnate nella ricostruzione e la esigenza di trovare in futuro sistemazioni alloggiative per le maestranze provenienti da fuori regione.
Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato il tema della mancata applicazione del contratto collettivo nazionale del settore edile, con inevitabili ricadute in termini di tutele dei lavoratori.
Gli organi preposti ai controlli nei cantieri edili hanno segnalato le violazioni piu’ ricorrenti che riguardano soprattutto l’inosservanza delle cautele per prevenire le cadute dall’alto. Il prefetto di Ascoli ha auspicato “una forte attività di prevenzione, indispensabile anche per evitare insediamenti nel territorio provinciale di soggetti appartenenti e/o collegati con organizzazioni criminali. Pertanto è di estrema importanza rafforzare tutti i presidi per l’attività investigativa e di controllo del territorio, sulla base delle risultanze scaturite dal monitoraggio dei flussi di manodopera”. (ANSA)