di Alberto Premici |
La ricostruzione post sisma 2016 è ancora molto lontana. La gran parte dei problemi sono irrisolti e le soluzioni ferme al palo, senza progressi tangibili, necessari per dare un orizzonte di speranza alle popolazioni colpite ed alle loro attività.
Tante promesse, provvedimenti, iniziative, tagli di nastri, ma in concreto questa emergenza, purtroppo, è stata palesemente mal gestita, con responsabilità da distribuire tra tutti gli enti preposti.
Dal canto loro i Comuni che ricadono nel cosiddetto “cratere”, hanno come necessità primaria quella di dare una sistemazione provvisoria dignitosa ai propri cittadini, con l’inverno ormai prossimo; le amministrazioni hanno infatti chiesto, da molto tempo, oltre 3700 S.A.E., soluzioni abitative d’emergenza, le “casette” come vengono chiamate, da realizzarsi in ben 123 aree: 250 in Abruzzo, 826 nel Lazio, 1843 nelle Marche e 783 in Umbria.
Ad oggi sono solo 1228 quelle consegnate ed alcune di esse presentano seri problemi costruttivi, come quelle di Borgo di Arquata con infiltrazioni di acqua piovana dai comignoli.
Sui tempi di costruzione dei moduli abitativi è il primo cittadino di Visso, Giuliano Pazzaglini, a sollevare il problema: “Qui c’è un’impresa di Napoli che il venerdì pomeriggio smette di lavorare. Capisco la necessità degli operai ma stanno operando per la più grossa emergenza che questa area abbia mai subito. Fanno meno ore di un barista, di un benzinaio o di un infermiere”. Da segnalare che 50 cittadini della sola Visso, vivono ancora dentro roulotte con disagi facilmente immaginabili.
Dal versante istituzionale si cerca, seppur in ritardo, di rendere snelle le procedure per la ricostruzione. Il maxi emendamento fiscale approvato recentemente dal Senato, prevede una serie di misure in tal senso. In merito alla progettazione di opere pubbliche, tutti gli oneri relativi agli incarichi di progettazione delle opere pubbliche post-sisma saranno a carico del Commissario e non delle stazioni appaltanti.
Procedure accelerate anche per le schede AEDES (Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica) per l’immediata riparazione con rafforzamento locale degli edifici che hanno subito danni lievi e che non sono stati classificati agibili.
E’ prevista anche la regolarizzazione temporanea delle casette abusive ed il differimento al 31 dicembre 2018 del termine di sospensione dei pagamenti, per le sole attività economiche e per i soggetti privati, per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta. Per tutto il 2018 saranno sospesi i pagamenti delle bollette di acqua, luce e gas, per chi dichiara l’inagibilità di imprese, case o uffici. Scaduto tale termine si potranno rateizzare le somme dovute con un minimo di 36 rate.