Cambia la geografia politica dell’Italia. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge di riforma che prevede la riduzione delle Province dalle attuali 81 a 51, comprese le città metropolitane. Per le Marche, nel rispetto dei parametri per popolazione e superficie, sono previste 3 sole province: Ancona, Pesaro Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno, quest’ultima con capoluogo Ascoli Piceno. Il Cal e l’Assemblea legislativa regionale avevano invece approvato, con una maggioranza risicata, un assetto a 4, che manteneva in essere la provincia di Macerata. Da gennaio verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014. Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative anche le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese, realizzando il disegno riformatore voluto fin dal 1990. In merito ad eventuali ricorsi di alcune province soppresse, il dipartimento della Funzione pubblica precisa che “Alcuni già ci sono stati. Noi andiamo avanti con il nostro timing perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo Paese, sono soggetti ad un sindacato giudiziario”. Nel decreto si stabilisce che, chi ricopre cariche in organi comunali e provinciali, non può cumulare gli stipendi: bisognerà scegliere se mantenere uno o l’altro. Inoltre vengono aboliti gli assessorati e si stabilisce che gli organi politici dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.
La nuova distribuzione delle Province (mappa)
(Alberto Premici)