di Alberto Premici – Il 22 novembre la Chiesa festeggia Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti. In suo onore, nella seconda metà del mese, saranno organizzate celebrazioni, concerti e pranzi sociali da associazioni, bande, gruppi e scuole di musica un pò in tutt’Italia, in particolare in moltissime zone del centro-sud, dove la tradizione bandistica è ben radicata. Il Piceno è a pieno titolo tra esse, con la sua centenaria e vivace storia musicale di bande e non solo.
Il Corpo Bandistico “Città di Offida” lo farà in due momenti ben distinti: sabato 26 novembre 2022, alle ore 18.30, presso la chiesa nuova della Collegiata di Offida, con una s. Messa celebrata dal parroco di Offida, Don Armeno Antonini, e domenica 27 novembre, presso il Teatro Serpente Aureo di Offida, con inizio alle ore 11.30 ed ingresso libero, con il Concerto di Santa Cecilia, diretto dal Maestro Eldo Zazzetti. Dal programma, riportato nella locandina che segue, è previsto un repertorio che comprende l’esecuzione di brani di musica sinfonica, sacra e da film.
Dopo il concerto seguirà il tradizionale pranzo sociale presso il Ristorante “Il Ponte” in loc. Ponte Tesino di Cossignano.
S.Cecilia: perchè è patrona della musica e dei musicisti.
IL 22 novembre, la Chiesa festeggia Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti. Offida è nota per avere tra i suoi cittadini una quantità notevole di adepti delle sette note e del canto, caso statisticamente forse unico nel territorio, in rapporto agli abitanti.
È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona di quest’arte e molte le versioni accreditate. Nata da una nobile famiglia a Roma, sposò il nobile Valeriano. Si narra che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti, ai quali si accompagnò la vergine cantando.
Confidato allo sposo il suo voto, egli si convertì al Cristianesimo. Tornato nella propria casa, Valeriano vide Cecilia prostrata nella preghiera con l’Angelo che da sempre vegliava su di lei e, ormai credente convinto, pregò che anche il fratello Tiburzio ricevesse la stessa grazia e così fu.
Il giudice Almachio aveva proibito di seppellire i cadaveri dei Cristiani, ma i due fratelli convertiti alla fede si dedicavano alla sepoltura di tutti i poveri corpi che incontravano lungo la loro strada. Vennero così arrestati, sopportarono atroci torture piuttosto che rinnegare Dio e poi vennero decapitati.
Cecilia pregò sulla tomba del marito e del cognato, ma poco dopo venne chiamata davanti al giudice, che ne ordinò la morte per soffocamento nel bagno di casa sua, ma si narra che “la Santa invece di morire cantava lodi al Signore”.
Convertita la pena in morte per decapitazione, il carnefice colpì il suo collo tre volte senza riuscire a reciderlo e, nonostante le ferite morì dopo ben tre giorni.
Fu Papa Urbano I, sua guida spirituale, a renderle la degna sepoltura nelle catacombe di San Callisto. Nel 1599, durante dei restauri ordinati in occasione dell’imminente Giubileo del 1600, venne ritrovato un sarcofago con il corpo di Cecilia sorprendentemente in un ottimo stato di conservazione.
E’ questa una delle tante versioni sul motivo per il quale Cecilia è protettrice della musica e dei musicisti.