Finito il periodo dell’emergenza post terremoto, ora si torna a pagare le tasse. Non solo quelle dei prossimi mesi, ma soprattutto quelle non versate dal 1 dicembre 2017 in virtù della sospensione prevista.
Dunque, per gli imprenditori e i titolari di attività commerciali e agricole è tempo di pagare. E a ricordarlo ai sindaci dei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia è stato proprio il Governo con una letterina firmata dal commissario straordinario per il terremoto Paola De Micheli.
Peccato però che l’emergenza non sia proprio passata. Anzi. Se si pensa che ad un anno dal sisma ci sono ancora tonnellate di macerie da smaltire (i dati del mese di settembre parlano addirittura di 2,4 milioni di tonnellate tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria) – e, si sa, fino a quando i materiali non vengono portati via non si può parlare davvero di ripartenza – , e se si considera che le casette previste solo in parte sono state consegnate, tant’è che in provincia di Macerata le prime sono arrivate addirittura il 23 agosto scorso, allora si comprende bene che la situazione è tutt’altro che normalizzata.
Insomma, una vera doccia fredda per le popolazioni terremotate. Ma c’è di più. Nella letterina del commissario De Micheli si fa presente che l’ABI e la Cassa Depositi e Prestiti hanno sottoscritto una convenzione denominata “Plafond Moratoria Sisma Centro Italia” che contiene le linee guida e le regole applicative per la concessione, presso alcune banche aderenti all’accordo, di finanziamenti agevolati, garantiti dallo Stato e finalizzati alla ripresa della riscossione dei tributi. In poche parole, si invitano i lavoratori a chiedere prestiti – agevolati, ci mancherebbe! – per pagare le tasse. BCC del Velino, BCC di Spello e Bettona, Banca dei Sibillini Credito Cooperativo di Casavecchia (Comune di Pieve Torina), Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena e BCC di Basciano. Ecco l’elenco completo delle banche in cui ci si potrà indebitare.
Ora, vedendo la situazione ancora critica in cui versano le popolazioni terremotate, verrebbe da dire che prima di preoccuparsi di accordi su come accendere mutui agevolati per pagare le tasse arretrate, forse per quelle zone ci sono altre priorità. Ad esempio, prevedere incentivi e interventi strutturali per evitare la chiusura delle aziende (ad oggi quasi 2mila) e la perdita di posti di lavoro (quasi 20mila).
Per giunta, altra considerazione che viene spontanea, dopo che Renzi ha scagliato fulmini e saette contro Bankitalia, Visco e il sistema bancario e dopo che i renziani hanno disertato in massa un Consiglio dei ministri per dimostrare di essere “dalla parte dei risparmiatori”, il Governo (sempre quello a guida Pd) invita i terremotati ad accendere mutui per pagare i tributi pur perdurando i disagi. (Fonte)