Quello che il 27 giugno del 1980 è accaduto sui cieli di Ustica non può e non deve essere definito mistero.
Quella sera, come si legge nella sentenza scritta dal giudice Rosario Priore, sui nostri cieli era in corso una guerra di fatto non dichiarata ed è a seguito di un’azione militare di intercettamento che il DC9 Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo con a bordo 81 persone è stato abbattuto.
Nel giorno del 43esimo anniversario della tragedia il Capo dello Stato sottolinea che una completa verità non è stata ancora pienamente raggiunta e questo rappresenta una ferita per la sensibilità dei cittadini. Di qui l’invito ad andare avanti.
“La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo, di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino Ustica senza lasciare scampo a nessuno. Fu una tragedia immane. La Repubblica è vicina ai familiari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore”.
Per l’indagine sulla strage di Ustica costata la vita ad 81 persone, avviata dalla Procura di Roma da oltre quindici anni, si va verso la richiesta di archiviazione.